BRINDISI – I Consiglieri comunali del Movimento 5 stelle, Stefano Alparone ed Elena Giglio, hanno presentato un Esposto presso la Procura della Repubblica di Brindisi in merito alla procedura di nomina del responsabile dell’Ufficio di Piano dell’Ambito BR/1.

Nell’ambito della ricognizione che stiamo portando avanti sugli atti prodotti da questa Amministrazione – affermano i 5 stelle – esercitando la funzione tipica del Consigliere, abbiamo ritenuto opportuno segnalare quanto riscontrato e che riteniamo possa configurarsi come un atto illegittimo.




Nell’esposto trasmesso alla Procura della Repubblica – proseguano i pentastellati – abbiamo evidenziato il differente metro di valutazione portato avanti per questa nomina sia dalla passata Amministrazione sia dall’attuale, rispetto a quella adottata dal Commissario Castelli, il quale, nel Verbale di Coordinamento Istituzionale del 18 febbraio 2016, dovendo disporre la nomina a seguito dello scioglimento anticipato del Consiglio, afferma: “Tale incarico deve tener conto, prioritariamente, delle vigenti disposizioni in materia per cui occorre riferirsi a Dirigenti a tempo indeterminato ovvero, stante la carenza di Dirigenti a tempo indeterminato, a soggetti investiti di funzioni dirigenziali che abbiano però superato procedure selettive pubbliche”.

Riteniamo che la nomina in questione appaia illegittima rispetto a quanto previsto dalla norma e dalle successive pronunce di vari organi che, in linea generale, prescrivono una selezione pubblica per provvedere alla copertura di posti di organico tramite contratti a tempo determinato. Concetto ribadito ed ampliato anche dal Regolamento sull’Ordinamento degli Uffici e dei Servizi del Comune di Brindisi che, all’art 20 comma 2 recita: “L’individuazione del contraente è operata mediante selezione pubblica intesa all’accertamento della comprovata esperienza pluriennale e della specifica professionalità nelle materie oggetto dell’incarico in capo ai soggetti interessati. Per il personale dipendente dell’Ente in posizione funzionale prevista per l’accesso alla dirigenza (Cat. “D”), l’avviso pubblico dovrà prevedere, con apposito punteggio, adeguata valorizzazione dell’esperienza professionale maturata all’interno dell’Ente”.

Su questa posizione si è anche espressa la Corte Costituzionale in varie sentenze, il Consiglio di Stato ed anche il Piano Nazionale Anticorruzione.

Il nostro – concludono i 5 stelle – è un atto dovuto nell’esercizio delle nostre funzioni e nel merito non esprimiamo giudizi che, naturalmente, spettano agli organi preposti. Per opportuna conoscenza abbiamo inviato l’esposto anche alla Corte dei Conti in quanto, qualora si dovessero riscontrare profili di illegittimità si configurerebbe anche un danno erariale per l’Ente.

2 COMMENTI

  1. Condivido la decisione adottata dal gruppo consigliare 5 Stelle: bisogna rispondere con atti legittimi a quelli ritenuti illegittimi. Meglio tardi che mai con il solo suggerimento di non dimenticare che in casi simili la segnalazione va fatta anche all’apposito Ufficio del MEF (Ministero Economia e Finanze).

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