Sono rimasto a lungo in silenzio, nella speranza che questa città potesse superare una fase difficilissima della sua storia. Ma gli avvenimenti degli ultimi tempi fanno registrare un ulteriore arretramento di Brindisi rispetto al resto della Puglia. Una situazione paradossale che non consente più a nessuno di rimanere in silenzio.
Ebbene, se il sindaco Rossi fosse una persona coerente con il suo passato dovrebbe attaccare se stesso. E invece, ha scoperto che a quella poltrona non vuole rinunciare, tanto da far finta di non aver mai detto delle cose “pesanti” in passato per poi farle lui, in maniera molto più evidente.
Ha reso la vita difficile ai sindaci che lo hanno preceduto ogni qualvolta si parlava di aumento della tassa sui rifiuti per poi diventare il sindaco con la Tari più alta della storia di Brindisi. E proprio su questo ha negato anche l’evidenza, parlando di diminuzione della Tari per molti e di tassa invariata per tanti altri. E invece, sono migliaia i brindisini che hanno già pagato molti euro in più. E la situazione rischia di peggiorare ulteriormente.
Ed è sempre Rossi che ha avuto un vuoto di memoria sulle questioni ambientali, visto che ha pensato bene di lasciare una porta aperta alla riconversione della centrale A2A, dimenticando i pronunciamenti unanimi del consiglio comunale.
Per anni, poi, si è schierato contro la costruzione di un palasport, parlando a chiare lettere di “sperperi”, mentre oggi sbandiera ai quattro venti un improbabile aiuto della Regione per costruire un costosissimo Palaeventi.
Poi c’è il bilancio, fatto di numeri di fantasia, con tantissimi punti interrogativi e con crediti inesistenti. Qualche esempio? I milioni delle alienazioni, i milioni derivanti dal funzionamento della discarica comunale, i versamenti degli oneri per gli impianti fotovoltaici e tanto altro ancora.
E che dire, poi, delle questioni politiche. Alla Regione si è candidato (come presidente) contro Emiliano. Oggi, invece, tesse le sue lodi e si affanna ad apparire al suo fianco. Ed il rapporto con il PD? Sono molte delle stesse facce che hanno governato Brindisi dal 2012 al 2016. In quel periodo per Rossi erano delle persone da evitare. Oggi sono il motore della sua maggioranza.
In ultimo, ma non per ultimo, il problema dell’incoerenza rispetto al suo passato. Quando governavano gli altri era il primo a parlare di contrarietà alla trattativa con i singoli consiglieri. Oggi sono già in tre ad aver abbandonato un partito (articolo Uno), ma lui fa finta di niente. Come farà a far quadrare i conti “numerici” all’interno della sua maggioranza?
Lo sa che cosa le dico caro Sindaco? La preferivo quando mi inseguiva per chiedermi di firmare una mozione di sfiducia. Era più vero. E forse anche più coerente con la sua storia politica.
Lino Luperti già assessore urbanistica