Una delle prime incombenze cui dovrà far fronte la nuova Amministrazione deve essere quella di portare servizi essenziali come l’acqua e la fogna nelle abitazioni ricadenti nelle zone oggetto di variante di recupero.

L’adozione di questi strumenti urbanistici risale addirittura al 2000.

Le varianti sono state definitivamente approvate dalla Regione Puglia nel 2005 ma da allora nulla è accaduto.

Solo più di recente, con deliberazione n. 100 del 2016, la Giunta Comunale ebbe ad approvare i parametri per il contributo di costruzione che dovrebbero corrispondere i proprietari di quelle abitazioni.

Peraltro dal calcolo del contributo dovuto non sono stati scomputati i costi relativi ai tronchi principali di acqua e fogna, realizzati dalla Amministrazione Comunale con fondi regionali e che non hanno gravato, quindi, sul bilancio comunale.

Rimaneva il problema della titolarità delle strade su cui realizzare gli allacci dei servizi idrici e fognanti alle singole abitazioni.

Tanto in quanto l’Acquedotto Pugliese si rifiuta di realizzare tali interventi su sedimi che non siano di proprietà della Amministrazione Comunale.

Sembrava che tutto fosse stato risolto con la deliberazione del Commissario Prefettizio n. 6 del giugno 2017 con cui venivano definite “comunali” tutte le viabilità inserite nei piani di recupero degli insediamenti abusivi perimetrati previa rinuncia dei proprietari dei sedimi stradali, da formalizzare con atto unilaterale d’obbligo, a qualsiasi pretesa indennitaria, risarcitoria e ripristinatoria nei confronti delle Società erogatrici di servizi pubblici.

Con la stessa deliberazione veniva anche approvata la relativa viabilità delle singole Contrade, dando atto che le strade esistenti, pur non rispettando in alcuni casi gli standard previsti dalla Legge, potevano essere assimilate alle strade vicinali senza necessità di allargamenti.

Pur essendo espressamente citata la Contrada Montenegro tra le contrade abusive interessate dalla Deliberazione è però accaduto che nella tavola allegata alla suddetto provvedimento non risulta definita la viabilità di buona parte dell’area.

Questa “dimenticanza” costituisce una ulteriore beffa per una Contrada che già si trova a vivere situazioni di estremo disagio.

A cominciare dalla assenza di una rotatoria che consenta l’accesso sicuro, costringendo gli abitanti a manovre estremamente pericolose per raggiungere la propria abitazione ed impossibile da effettuare per quanti non posseggono una autovettura o un ciclomotore di cilindrata superiore a 125 cc atteso che l’accesso può avvenire esclusivamente dalla Superstrada Brindisi-Lecce.

La conseguenza è che per qualsiasi necessità di tipo famigliare gli abitanti della Contrada Montenegro sono costretti a far uso della propria automobile, con un notevole dispendio di energie e risorse.

L’uso dei mezzi pubblici, infatti, è reso difficoltoso dalla scarsa frequenza degli stessi e obiettivamente pericoloso, almeno per i passeggeri di sesso femminile e per i minori, dalla presenza nell’area di un CIE ed un CARE i cui utenti si avvalgono, appunto, dei mezzi della STP per raggiungere il centro abitato. Si tratta unicamente di persone adulte di sesso maschile, che non di rado si abbandonano ad apprezzamenti poco lusinghieri nei confronti delle donne.

Ma la mancata approvazione della viabilità di buona parte della zona Montenegro non farà che ritardare anche la denominazione delle vie della Contrada. Circostanza, questa, che rende problematico l’intervento dei mezzi di soccorso nelle occasioni in cui gli abitanti necessitano di cure sanitarie urgenti o del ricovero presso un nosocomio. E’ già accaduto, infatti, che l’intervento ritardato  dei mezzi di soccorso a causa delle difficoltà di reperire l’abitazione della persona interessata abbia comportato danni irreversibili agli ammalati.

Tutte queste circostanze erano state rese note alle precedenti Amministrazioni Comunali e alla stessa struttura commissariale da un Comitato formatosi spontaneamente tra gli abitanti della Contrada senza che, ad oggi, nulla sia stato fatto.

Non resta che operare, allora, affinché a questi interventi provveda con la massima urgenza l’Amministrazione che si andrà ad insediare, confidando che l’adozione di tali provvedimenti sia inserita nei programmi amministrativi di tutti coloro che si candideranno a ricoprire il ruolo di Sindaco della nostra città.

Vi sono, però, provvedimenti urgenti che non è più possibile rinviare.

Cosi, ad esempio, lassenza di canali di scolo lungo la viabilità principale comporta che lacqua piovana si insinui nei terreni circostanti le singole abitazioni, arrivando sino alle fondamenta e determinando problemi di staticità col rischio concreto di crolli.

E’ davvero assurdo che nel terzo millennio, quando l’intera Unione Europea si è posto l’obiettivo di garantire anche ai paesi più sperduti la connessione alla rete internet vi siano poi porzioni di territorio importanti di un comune capoluogo in cui mancano i servizi essenziali e gli abitanti sono costretti a convivere con situazioni quotidiane di pericolo e di rischio per la propria incolumità.

Lorella FELLA

Componente Direzione Cittadina PRI

 

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