Lo sfogo di una bagnante: “L’assuefazione al peggio ha preso il sopravvento”

BRINDISI – Riceviamo e pubblichiamo un intervento di Giulia Cesaria sulla condizione delle nostre spiagge.

E’ iniziato il caldo, l’estate è arrivata, i brindisini cercano un posto al sole, non chiedono molto, si ritagliano un piccolo riquadro sulla sabbia, piazzano un ombrellone, una sdraio, un asciugamano, qualche secchiello e qualche paletta sparsi qua e là.

Difficile, però, immaginare castelli di sabbia da costruire con i propri bimbi.

La sabbia cerca a fatica di farsi largo tra rifiuti di ogni genere; cumuli di tronchi si contendono il primato tra bottiglie di plastica, stracci e sacchi neri, portati dalle mareggiate invernali e lasciati lì, senza che un’autorità competente si preoccupi di ripulire e tutelare la salute pubblica degli onesti cittadini, che pagano le tasse.

Senza parlare, poi, di zone, dove, ammucchiate da tempo, montagne di alghe, lasciate essiccare al sole, spandono, tranquillamente, i loro fumi tossici, togliendo aria pulita e spazio ai bagnanti, che rassegnati provano ad integrarsi con quello scenario apocalittico.

Non tutti possono permettersi il lusso di frequentare spiagge private, ma tutti hanno il diritto di usufruire di spiagge pubbliche pulite, di parcheggi adeguati, di assistenza bagnanti e di un minimo controllo di polizia.

Non è fantascienza, è civiltà!

Brindisi, in questo boom del Salento, sembra il buco nero di una galassia, dove tutte le scorie vengono assorbite, lasciando che quell’universo turistico, scoppiato nel nostro sud, risplenda più forte, rimanendone, nel contempo, essa stessa esclusa.

Il susseguirsi di fantomatiche Amministrazioni senza etica e amore per la propria città, hanno demotivato i cittadini, fiaccati e arresi al torpore di tale malcostume.

Non c’è più rabbia, né forza per lottare, per cambiare, l’assuefazione al peggio ha preso il sopravvento e, intanto, la nostra città sprofonda in un abisso di indifferenza ed apatia, esclusa da tutto e da tutti.

Un’isola “infelice” in attesa di un Deus ex machina, che risolva i suoi problemi… e chissà che alle prossime elezioni non sia la volta giusta!

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2 COMMENTI

  1. Mai parole più giuste…una sola preghiera, non arrendiamoci a questo , speriamo in una nuova crescita, cerchiamo di avere consapevolezza del potenziale di questo territorio, cerchiamo di capire che a decidere siamo noi cittadini e che possiamo cambiare le cose dietro le urne e non a parole, non vedo perché chi ha amministrato o chi lo farà in futuro non debva creare un governo cittadino sinergico .
    Il pubblico DEVE unirsi con il PRIVATO è in gioco il futuro di questa città.

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