Liste attesa, Amati: “Già senza la nostra legge si dovrebbe sospendere l’attività a pagamento perché svolta in passivo”

“Studiando ed esaminando i rimedi alle lunghe liste d’attesa in sanità è emerso che l’attività libero-professionale è svolta in passivo in quasi tutte le aziende sanitarie pugliesi. Ciò smentisce una delle critiche più ricorrenti alla proposta di legge, e cioè che l’attività a pagamento comporta un guadagno per il sistema ospedaliero pugliese”.

Lo dichiara il Presidente della Commissione regionale bilancio Fabiano Amati, a margine della seduta odierna del Consiglio regionale, che ha deciso il rinvio alla seduta 9 ottobre (per esame emendamenti) della proposta di legge “Misure per la riduzione delle liste d’attesa in sanità. Primi provvedimenti”, sottoscritta dallo stesso Amati e dai consiglieri Napoleone Cera, Enzo Colonna e Ruggiero Mennea.

“Dalla lettura dei bilanci in generale e dall’esame della contabilità analitica separata, che purtroppo non è compilata da tutte le aziende come la legge prevede, emerge un quadro che non considera tutti i costi diretti e indiretti, oltre che i mancati introiti da ticket.
Sulla base di alcune simulazioni ne è derivato che l’attività libero-professionale è effettuata in perdita, e che tale circostanza comporterebbe già – per fatto diverso dal mancato allineamento – la sospensione del servizio relativo all’erogazione delle prestazioni sanitarie private, ai sensi del Regolamento regionale vigente”.

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