Leccese (FdI) su Covid ed autismo

Se la situazione è già di per sé grave nella quotidianità ordinaria, con l’epidemia Covid-19 è molto peggiorata. Il motivo? Le persone autistiche sono tra le più fragili e a rischio contagio, perché hanno problemi comportamentali che li espongono a pericoli evidenti: mettono in bocca gli oggetti e le stesse mani, è difficile insegnare a un adolescente a starnutire nel gomito o a indossare le mascherine di protezione.  Tradotto, i rischi ci sono, sia per i soggetti autistici, sia per gli operatori, sia per le famiglie.  Per questo, l’attenzione è stata rivolta, grazie al Policlinico di Milano,  a mettere subito in sicurezza ogni attività realizzata con persone autistiche, puntando su telemedicina e teleriabilitazione (ma questo ahimè solo in Lombardia).
Ma quali sono le criticità maggiori? Molti centri diurni hanno chiuso, perché rischiavano di trasformarsi in focolai di contagio. Così molti bambini e adolescenti autistici si ritrovano oggi chiusi in casa, con solo le famiglie al loro fianco. Essendo però soggetti che hanno routine e abitudini difficili da modificare, questa condizione, così come non poter fare molte attività che facevano in precedenza, rischia di mandarli in tilt. Non solo. Per i più giovani ci sono anche le difficoltà legate alla didattica. Esiste la scuola a distanza, ma per i più gravi è impossibile seguirla, e le stesse famiglie temono passi indietro sulle competenze acquisite.
Per questo motivo diverse associazioni e centri hanno pubblicato online tutorial e schede che possano aiutare le famiglie, fornendo consigli pratici su esercizi di rilassamento da fare in casa, oltre che suggerimenti su attività pratiche e assistenza tramite videochiamate. Il rischio è che molti ragazzi non siano in grado di reggere le pressioni o di adattarsi al nuovo contesto, magari manifestando comportamenti autolesivi, oppositivi o anche aggressivi verso gli altri.
Ma dopo ormai 2 mesi, quando il Presidente Emiliano ha avuto un’occhio di riguardo per i pescatori e non ha speso una sola  parola per tante situazioni che sono più gravi e bisognose di attenzioni maggiori, le polemiche non sono mancate  e la rabbia delle famiglie è più che giustificata. Molte regioni hanno già permesso, mediante certificazioni e diagnosi da parte di medici e professionisti, la  possibilità di spostamenti al mare o in luoghi consoni che possano essere un giusto contenitore della esplosione di emozioni che un bambino autistico può manifestare.
Caro Presidente Emiliano, le famiglie dei  bambini autistici e i bambini stessi  sono già stati per troppo tempo  penalizzati, e purtroppo anche vessati, per scelte politiche  regionali, ma ora la misura è colma.
Inoltre, bisogna guardare già al domani, a quando l’emergenza sarà finita.
Sarà indispensabile aiutare le famiglie ad elaborare strategie di resilienza per permettere ai propri figli di superare il trauma.

Mimmo Leccese
Dirigente Fratelli d’Italia

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