Chi di voi ha già sentito parlare di Bigoressia e Pregoressia?
Se non avete idea di cosa siano il motivo è semplice: sono nuove forme di disturbi alimentari che, purtroppo, affiancano le più note compagne Anoressia e Bulimia. Sono figlie della società moderna, figlie dei prototipi di cui son zeppe le Tv, le copertine patinate delle riviste più glamour del momento e il web. Disturbi che prendono di mira adolescenti e giovani che, emulando i nuovi vip, cercano di ritagliarsi il loro posto in società a colpi di likes facebook e cuoricini instagram, un atteggiamento che andrebbe studiato in multidisciplinarietà, ma che nel mio piccolo posso provare a spiegarvi a livello medico.
Questi disturbi non sono ancora riconosciuti come vere e proprie patologie perché si tratta di atteggiamenti nuovi che loro malgrado hanno un altissimo rischio di trasformarsi in malattie come anoressia e bulimia diversificandosi da queste solo per il modo in cui ci si approccia al cibo.

La Bigoressia (in inglese big significa grosso) riguarda prevalentemente i ragazzi tra i 15 e i 23 anni ed è detta anche “Anoressia Inversa”, si manifesta come un’ossessione per la forma fisica. Chi soffre di questa patologia tende a vedersi sempre esile e magro e si sottopone ad estenuanti allenamenti in palestra, diete iperproteiche e anabolizzanti pur di continuare a metter sù massa muscolare, con il rischio di grave compromissione epatica e renale a livello fisico e di compromissione anche dei rapporti umani e sociali a livello psicologico per la mania di non essere mai sufficientemente muscolosi.

La Pregoressia invece, state tranquilli: non ha nulla a che fare con le preghiere, deriva dall’inglese Pregnancy e anorexia, tradotto gravidanza e anoressia. È un disturbo alimentare legato alle donne che hanno paura di aumentare di peso durante la gravidanza, di ritrovarsi col fisico “rovinato”, una conseguenza spesso in chi è già affetta da anoressia o bulimia, un problema che invece sembra nascere da emulazione per le donne senza particolare precedente disturbo, dovuto alla speranza di poter tornare in formissima subito dopo il parto così come fanno le modelle o le donne del mondo dello spettacolo pronte a ritornare al lavoro o in passerella poco dopo la nascita del loro figlio.
Le donne che soffrono di pregoressia tendono a parlare della gravidanza in modo distaccato, come se la gravidanza non appartenesse al proprio corpo e da lí partono tutta una serie di sintomi che vanno dall’attenzione e preoccupazione eccessiva per il proprio fisico ed il proprio peso al senso di inadeguatezza non solo fisica, ma anche psicologica, che fa nascere anche sensi di colpa contrastanti rispetto al figlio che si porta in grembo, sentendosi spesso non all’altezza di diventare madri.

Certo è che queste nuove patologie dovrebbero indurci a fare delle riflessioni anche sulla società che in questi ultimi anni stiamo costruendo e da genitori dovremmo interrogarci molto sui modi in cui possiamo proteggere i nostri figli. L’accettazione del corpo, soprattutto negli adolescenti che diventano giovani è diventata una cosa di fondamentale importanza, probabilmente perché il web viaggia anche molto per immagini e ci ha dato dimostrazione di quanto oggi sia molto più facile costruire il successo senza una specifica capacità o un particolare talento.

#percontodismith

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