Latiano: “Aiutateci a salvaguardare il nostro patrimonio culturale e storico”. Appello del parroco della Chiesa Madre

É risaputo come il territorio italiano sia ricco di beni culturali di interesse religioso. In Italia esistono circa settantamila luoghi di culto. Un patrimonio che rischia però di non avere più le risorse necessarie per una sua tutela, conservazione e restauro. Su questo tema è intervenuto il Parroco della Chiesa Matrice di Latiano, Don Salvatore Rubino.

Finalmente ha avuto inizio il restauro della statua della Madonna di Cotrino. Il tempo la polvere, vari spostamenti della statua hanno reso necessario un intervento di restauro sul manufatto in cartapesta del XVIII secolo. Grazie ad una donazione generosa da parte di un devoto anonimo è stato possibile affidare il restauro alle mani esperte del signor Valentino De Sario, restauratore accreditato presso la Soprintendenza dei Beni Culturali. Il suo curriculum è stato visionato dai membri del comitato della festa della Madonna di Cotrino e dal donatore. La prima domanda che i fedeli pongono e la seguente: dopo il restauro la Madonna sarà come prima? Nella sua impostazione certamente sì. Saranno sicuramente evidenti dei cambiamenti poiché il restauro prevede che la statua sia riportata – per quanto possibile – alla sua situazione originaria. Ciò può avvenire attraverso uno studio serio sugli interventi che si sono susseguiti nel tempo e che esperti professionisti della Soprintendenza seguono con attenzione.

Uno studio attento ha evidenziato che nella parte retrostante della statua (quella spesso danneggiata dal posizionamento della statua nella sua nicchia) sono stati aggiunti strati di cartapesta in maniera molto grossolana che non tenevano conto della continuità del panneggio del manto. La polvere che si è accumulata e stratificata sarà certamente rimossa ridonando colore e lucentezza. Diverse volte la statua è stata ridipinta senza rispettare i colori originali dell’artista che l’ha ideata e consegnata alla devozione dei Latianesi.

In accordo con gli esperti della Soprintendenza saranno riportati alla luce colori antichi e originali del simulacro. Si spera che possiamo riavere l’immagine della Vergine di Cotrino in tempo per celebrare i nove Sabati in Suo onore. Sono del parere che quando si decide di intervenire su un manufatto di valore storico-artistico, come quello in questione, devono essere rispettate tutte le procedure burocratiche e le autorizzazioni. 

Sono tanti, nelle nostre chiese più antiche, le statue, le tele e i paramenti su cui sarebbe necessario intervenire con un restauro conservativo. Faccio appello a tutti i lettori perché mi aiutino a reperire i mezzi finanziari per poter conservare, valorizzare e far conoscere il nostro ricco patrimonio artistico che arricchisce la cultura della nostro città.

Ad esempio, se non si troveranno i fondi necessari, tra qualche anno potremo perdere in modo definitivo la Chiesa di San Donato del XV secolo e un tela molto danneggiata e compromessa che si trova nella Chiesa di Sant’Antonio. 

Da quando sono Parroco a Latiano si è potuto restaurare: un crocifisso ligneo del XVII secolo che si trova nella Chiesa di Sant’Antonio, la Tela di San Domenico presso la Chiesa del SS. Rosario, si è intervenuto nel sanare la Statua dell’Addolorata della Chiesa del SS. Sacramento da una forte invasioni di tarli, si sta restaurando l’abito ricamato di oro dell’Addolorata della Chiesa deIl’Immacolata, si è intervenuto nella riparazione e ripristino di parti mancanti della Statua del Sacro Cuore della Chiesa Madre, si sta riparando una pianeta ricamata in oro e seta del XVIII secolo della Chiesa Madre e atri piccolo interventi di recupero e conservazione. Il patrimonio storico-artistico delle nostre chiese è prezioso e numeroso grazie a varie acquisizioni e donazioni nel corso dei secoli. L’istituzione Chiesa non può farcela da sola a restaurarlo. Per questo, ancora una volta, faccio appello a quanti, in maniera libera e volontaria, vorranno aiutare perché gran parte della storia della nostra Città non venga abbandonata. Mi preme ribadire che il patrimonio religioso, nelle sue espressioni artistiche, fa parte a piano titolo della nostra storia. Ogni affresco, costruzione o immagine è espressione di un popolo capace di darsi identità, storia“.

Giuseppe Argese

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