LA VIA CRUCIS DEI CONSULENTI DEL LAVORO – di Giancarlo Salerno (consulente del lavoro)

Sinceramente non riesco a ricordare come il tutto abbia avuto inizio e, non  voglio nemmeno immaginare come potrà finire, spero naturalmente, bene sia per i lavoratori che per le aziende. E’ certo comunque che  una fine di questa Via Crucis ci sarà ma senza spargimento di sangue.

L’estrema mia personale  preoccupazione, di sicuro anche esagerata, è fondata sulla convinzione che è stato un azzardo annunciare la data del 15 aprile quale termine per permettere al sistema INPS di garantire il sussidio ai lavoratori, considerato i vari aspetti di seguito riassunti.

Quando tutto sarà finito, avverrà nonostante tutte le contrastanti opinioni procedurale, nonostante i proclami trionfalistici che lasciavano intendere la facilità di presentazione delle domande Cig, nonostante l’imbarazzante débâcle della piattaforma INPS, nonostante chissà quante circolari, nonostante le modifiche apportate in corso d’opera e, nonostante persino L’OBBLIGO di osservanza di una fascia oraria (!) entro la quale “dover lavorare”.

“Andrà tutto bene” e si spera presto ma, per favore, nessuno si appropri degli onori come nel caso di Nunzia Catalfo che,in un tweet, si è dichiarata soddisfatta con un “ il nostro impegno è massimo” riferendosi alle milioni di istanze pervenute all’INPS come se queste fossero piovute dal cielo.

Dietro quelle istanze ci sono ore di studio, di confronto con Colleghi, di lettura delle interpretazioni messe a disposizione dalla Fondazione Studi dei Consulenti Lavoro e dal Sindacato di categoria ANCL.

Dietro quelle istanze ci sono pranzi e cene saltate, notti insonne e rinunce alle tranquille domeniche e, purtroppo, anche colleghi deceduti da coronavirus contratto durante l’assolvimento degli obblighi nei confronti dei loro clienti.

La Ministra, avrebbe dovuto invece come minimo, ringraziare gli oltre 70mila consulenti e commercialisti, impassibili, oltre alle sue affermazioni,della poca considerazione ed al mancato coinvolgimento in fase di dibattiti anche televisivi,che con i loro accorgimenti/suggerimenti le avrebbero fatto capire quali scaltrezze sarebbero stati utili per lo snellimento delle procedure.

Gli Stati Generali dei Consulenti del Lavoro hanno – da subito –  suggerito a gran voce una uniformità delle procedure ma tale azione è purtroppo rimasta inascoltata.

Ed invece di facile non c’è stato nulla: alle aziende industriali, a quelle edili artigiani ed industriali ed, agli artigiani in genere, è stato riservato a ciascuno un canale procedurale uno diverso dall’altro, anche con direzione delle Regioni non certo celeri a diramare, ognuno per le proprie competenze territoriali,  l’Accordo quadro per la fruizione della cassa integrazione.

Ma l’apoteosi si è concretizzata con i settori commerciali, dei pubblici esercizi, turismo e studi professionali ai quali è stato riservato un canale procedurale a seconda se aziende sino a 5 dipendenti mediamente occupati ricavandoli da media mesi precedenti, un altro per quelle con alle dipendenze tra i 5 ed i 15 ed infine per quelle occupanti più di 15 lavoratori.

Conclusione:

tu INPS, quando reclami soldini, metti in campo l’esercito dei Messi Comunali, Equitalia, la Motorizzazione Civile, conosci persino gli  indirizzi delle residenze secondarie ed estive, conosci i codici fiscali, le partite Iva di tutti i contribuenti. Era proprio necessario innescare tutte quelle stranezze procedurali quando sarebbe bastato farci inserire codici di autorizzazione ed Iban degli interessati?

E se dietro tutto ciò, come ad esempio il malfunzionamento del sito – cosa accaduta ancora una volta nelle ultime ore -si nascondesse già qualche possibile pretesto al diniego di domande piuttosto che ammettere l’insufficienza e la inadeguatezza dei loro sistemi informatici?

Troppo fantasioso?

Auguri di Santa Pasqua sopra a tutti per coloro che soffrono.

Giancarlo Salerno

 

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