La Squadra Mobile esegue due arresti per rapina aggravata

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BRINDISI – Personale della locale Squadra Mobile ha eseguito due provvedimenti cautelari in carcere, emessi dal G.I.P. presso il Tribunale di Brindisi, a carico di BEMBI Luigi Antonio e BEMBI Cosimo per rapina aggravata ai danni di tre cittadini bulgari.

Solo lo scorso maggio, questa Squadra Mobile, prontamente dava l’avvio alle indagini, che hanno poi portato alla esecuzione degli arresti di questa notte, a seguito di denuncia da parte di tre cittadini bulgari, vittime di rapina aggravata, consumata ai loro danni poche ore prima, nel comune di Oria, da parte di due individui a loro sconosciuti, incontrati previo appuntamento finalizzato alla compravendita di un veicolo usato. Secondo la ricostruzione fatta dalle vittime, i malviventi dopo essersi intascati il denaro relativo alla compravendita dell’autovettura, sotto la minaccia delle armi, si impossessavano anche di altro denaro, intimando ai tre cittadini bulgari di allontanarsi velocemente.

In particolare, dalla ricostruzione dei fatti, è emerso che nel mese di aprile 2019, un cittadino bulgaro rispondeva ad un annuncio di vendita, pubblicato su una piattaforma web, avente ad oggetto un’automobile usata. A seguito di contatti WhatsApp con l’inserzionista, il cittadino bulgaro aveva fatto ingresso in Italia raggiungendo la provincia di Brindisi, ove aveva incontrato l’ignoto venditore nel luogo corrispondente alla “posizione” da quest’ultimo inviatagli mediante l’applicazione WhatsApp. Lì era avvenuto un regolare scambio, tra autoveicolo e denaro pattuito per la compravendita, cui era seguito il rientro dell’acquirente in Bulgaria con il mezzo acquistato.

Nei giorni successivi, l’ignoto venditore aveva nuovamente contattato, con la stessa utenza telefonica, il cittadino bulgaro, proponendogli in vendita altra autovettura usata. Il cittadino bulgaro si mostrava interessato per conto di un suo connazionale, cosicchè di lì a poco il primo accompagnava in Italia l’aspirante acquirente unitamente ad altro loro connazionale. Anche qui, l’incontro diretto allo scambio avveniva nel luogo corrispondente alla “posizione” WhatsApp inviata dal venditore. Nel caso di specie, i tre cittadini bulgari si recavano sul luogo della compravendita dichiarandosi pronti all’acquisto.

Dopo aver consegnato nelle mani del venditore la somma pattuita, ossia euro 5.800,00 in contanti,

i tre ignari clienti venivano minacciati con pistola e machete dagli arrestati i quali si facevano consegnare anche altro denaro intimando ai malcapitati di abbandonare immediatamente la zona.

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