BRINDISI – La Provincia di Brindisi ha partecipato nei mesi scorsi ad un incontro svoltosi presso la Regione Puglia in merito all’attuazione dell’Accordo di Programma per la messa in sicurezza e bonifica dell’area SIN di Brindisi. Nello specifico, si è trattato di espletare una più idonea programmazione delle risorse di cui ai contratti di transazione con i privati e di quelle residue derivanti dalle attività avviate dal Commissario Delegato. E, in quella sede, si era individuato il Comune di Brindisi quale coordinatore delle proposte pervenute ai fini della condivisione degli aspetti tecnici e finanziari.
Il presidente f.f. della Provincia, Domenico Tanzarella, con il pieno sostegno della parte tecnica dell’Ente, rappresentata dal Dirigente del settore Ecologia e Ambiente, dott. Pasquale Epifani, ha inviato in data odierna una nota alla Regione Puglia, in cui, oltre a comunicare l’impossibilità a prendere parte all’incontro di oggi, per sopraggiunti inderogabili impegni, esplicita, anche a seguito di interlocuzioni con il Comune di Brindisi, le proprie valutazioni in merito, che integrano e modificano quelle inserite nel verbale del 24 luglio scorso, indicando ulteriori priorità e tempi della programmazione delle risorse per l’area SIN di Brindisi, come così individuati:
- completamento di tutti i procedimenti avviati ma non ancora conclusi, si pensi – ad esempio – alle aree agricole definite “a basso rischio di contaminazione ambientale”, già caratterizzate dal Commissario delegato per l’emergenza ambientale, ai “22 lotti” “lotti meridionali”, ricadenti nell’area ASI già caratterizzati dal Consorzio ASI di Brindisi e in attesa di valutazione dell’analisi di rischio sito specifica e/o interventi di messa in sicurezza di emergenza;
- garanzia dei costi di esercizio dei due impianti di trattamento delle acque di falda da realizzare nella zona ASI di Brindisi (Costa Morena e Fiume Grande) nelle more della definizione da parte del MATTM con i soggetti che hanno già sottoscritto le transazioni degli ulteriori oneri a copertura di tali costi;
- previsione di incentivi a favore di piccole e medie imprese non responsabili della contaminazione dei suoli e acque di falda sottostanti i propri stabilimenti in applicazione di quanto previsto dall’art. 253, comma 5 de D.Lgs n. 152/06.