“La politica brindisina si tuffa a più non posso nel fenomeno del”incarichificio’, fratello minore di quel ‘poltronificio’ che proprio questa politica fa finta di contrastare”

Pasquale Luperti
Mentre il sindaco di Brindisi Riccardo Rossi appare sempre di più disorientato e confinato nelle sue battaglie ideologico-ambientaliste, la politica brindisina si tuffa a più non posso nella moda più consolidata nei palazzi del potere: stiamo parlando di un fenomeno che può essere definito a pieno titolo con un “incarichificio”, fratello minore di quel “poltronificio” che proprio questa politica fa finta di contrastare.
Accade, infatti, che proprio nella lettura degli incarichi si intravede la mappa politica cittadina: il capogruppo di Forza Italia, avv. Roberto Cavalera, ne ha ricevuto uno dall’Autorità di Sistema Portuale, la sua consorte ne ha ricevuto più di qualcuno dalla Brindisi Multiservizi (chissà cosa ne pensa l’onorevole D’Attis), il Presidente della STP, avv. Rosario Almiento, gli incarichi li riceve dalla partecipata del Comune “Brindisi Multiservizi” (società che ha il record di incarichi professionali, anche se poi non paga gli stipendi ai dipendenti…), il suo collega di studio avv. Vittorio Rina (che nel frattempo è diventato anche presidente del Consorzio Asi) gli incarichi li aveva già ricevuti dalla Brindisi Multiservizi e dalla Provincia del Presidente Riccardo Rossi (e il loro studio associato lavora a piene mani con l’ufficio legale dell’Asl di Brindisi), il Presidente del Consiglio comunale Giuseppe Cellie ha il fratello ingegnere che fa parte del gruppo di progettazione del piano di rigenerazione del rione Sant’Elia (sia pure indicato dal suo ordine professionale).
Sullo staff del sindaco Rossi a Palazzo di Città ormai si sa tutto e non è difficile individuare l’ombra del segretario cittadino del PD Cannalire. E tra gli affidatari di incarichi professionali ci sono pure candidati e supporters delle forze politiche che oggi governano la città, oltre a professionisti (vogliamo parlare dell’ing. Donato Caiulo?) il cui nome compare tra i consulenti, tra coloro che dovrebbero rappresentare il Comune negli organismi dell’Autorità Portuale e tra i “candidati a tutto”.
E poi la gestione dei parchi (vedi il Buscicchio) che vede la presenza di qualche candidato della lista del PD nelle ultime amministrative.
Certo, per carità, nessuna incompatibilità legale. Tutto nella norma. Ma in politica dovrebbe esistere anche una questione di “opportunità” e non ci pare che le forze politiche brindisine ne abbiano tenuto conto.
Nel frattempo, la città affonda in una crisi senza precedenti, con nuovi investimenti bloccati dal signore del “no a tutto” che occupa la poltrona di primo cittadino e da una discriminazione sin troppo evidente della Regione Puglia nei confronti della nostra provincia.
Nessuno si illuda che chi minaccia di far saltare le scrivanie poi lo faccia davvero (l’ultimo ad agitare le acque in tal senso è stato l’onorevole D’Attis). Ecco perché occorre una svolta, prima che sia troppo tardi e soprattutto prima che i cittadini decidano di disertare definitivamente le urne.
Lino Luperti – ex Assessore all’Urbanistica del Comune di Brindisi
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2 COMMENTI

  1. Non serve, per quel che vale, alcun commento alla suddetta nota giornalistica. La verità vera muove dalla volontà delle forze di opposizione presenti in Consiglio comunale al mantenimento dello statu quo che consente loro di apparire sugli organi di informazione superando le azioni concrete, che pur ci sono e sono state più volte segnalate anche al Partito cui appartiene l’unico Deputato del Territorio non di maggioranza, finalizzate allo scioglimento degli Organi comunali previo accertamento di tutti gli eventuali danni erariali commessi nei confronti dell’Ente.
    Brindisi, 16/10/2021 Franco Leoci