BRINDISI – Sabato, 26 novembre 2016, ore 17: una data che entra nella storia per la diocesi di Brindisi – Ostuni, per la città di Brindisi, per il quartiere Minnuta, per la comunità parrocchiale. Finalmente, dopo oltre trent’anni di attesa, la nuova chiesa dedicata a San Leucio, spalanca le sue porte.

Dopo l’altro evento datato gennaio 2012 con la posa della prima pietra, oggi alle 17, la comunità parrocchiale del rione Minnuta, unitamente alla cittadinanza, al clero, alle autorità civili e militari, ha fatto ingresso nella nuova chiesa, non solo.

Solennemente, dopo la processione iniziale, sua eccellenza l’arcivescovo monsignor Domenico Caliandro, ha proceduto al rito della “dedicazione” e alla celebrazione della Santa Messa.

Un evento atteso da decenni, per una comunità, che per oltre 30 anni ha avuto a disposizione per le celebrazioni eucaristiche, la catechesi e i vari momenti comunitari dei piccolissimi locali condominiali, con pochi posti a sedere, accompagnata dapprima e per diversi anni, da don Vittorio Trotto.

La speranza si accese qualche anno fa, quando negli stessi locali fu data la “bella notizia”durante il 25esimo anniversario della costituzione della parrocchia e nel nono di sacerdozio del parroco Don Claudio Macchitella e quando poi seguì la presentazione, attraverso la proiezione su schermo, del progetto della nuova chiesa da parte degli architetti Donato Caiulo e Ilaria Pecoraro.

Una nuova costruzione nata da un semplice schizzo, quasi un logo: due curve che simulano una capanna ma che nello stesso tempo richiamano alla memoria una vela ed un onda allacciata al campanile ed alla struttura.

“Quando nel dicembre del 2008 presentammo questo schizzo all’arcivescovo – dichiarano gli architetti – lui ci disse di andare avanti. Fu questo l’inizio dello sviluppo architettonico che ha subito il progetto. Per poter progettare la chiesa ci si è resi conto che molte erano le complessità, non solo progettuali in se ma anche liturgiche. Abbiamo fatto un passo indietro ripercorrendo la vita di San Leucio. Il luogo sul quale è sbarcato è il lembo di ponente e la chiesa sorge in questo sito. Analizzando la locazione, la chiesa rappresenterà il carattere scultoreo urbano, ovvero costruita in questo luogo la chiesa sarà un vero e proprio simbolo scultoreo della città in quanto sarà visibile a chi percorre, sia in direzione Bari che Lecce la superstrada 379 ed anche per chi giunge dal mare”.

Questo dichiararono, all’inizio di questo “viaggio” che, portò alla posa della prima pietra benedetta, unitamente alla pergamena dell’arcivescovo Rocco Talucci e alla medaglia del pontificato di Benedetto XVI e che oggi ha portato a vivere questo grande momento storico.

Oggi, alla presenza di migliaia di fedeli, di tutto il clero, del Sindaco affiancato da diversi colleghi ed autorità, del parroco Claudio Macchitella, la chiesa di “San Leucio ha aperto le sue porte e ha ricevuto la sua dedicazione, illuminando coloro che hanno voluto essere parte di questa storia.

Così, dopo 100 vescovi si è giunti ad edificare un tempio a San Leucio, a pochi metri dal mare, una chiesa che, come una imbarcazione a vela, scende nella cultura della città e che si apre al mondo intero.

Antonella Di Coste
Redazione

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