La cucina brindisina 2.0, tra tradizione e innovazione

BRINDISI – Il cibo, sin dalla preistoria, è sinonimo di ritrovo, tra tradizioni e modi di vivere. Lo stare a tavola è “2.0”: si parla, si mangia, si beve e si chatta….

Il tempo del piatto unico sulle tavole è svanito. Oggi tutti abbiamo una “dieta”, chi dimagrante, chi di mantenimento, chi priva di glutine. Pertanto, difficilmente  troviamo un bel piatto di orecchiette al pomodoro e basilico per tutti i commensali, bensì piatti di tutti i colori e gusti.

Ecco, ora possiamo paragonare la cucina casalinga ad un ristorante privato, senza un menù, ma con un equipe di cuoche/casalinghe, quasi sempre, mamme o nonne, che preparano i piatti: c’è la più giovane, la nipote – quella 2.0 – preparatissima sul finger food, le porzioni in miniatura da mangiare in un sol boccone. Poi c’è la mamma, capace di preparare piatti per tutte le esigenze e pronta a mettere tutta l’esperienza nei suoi piatti. Andando avanti troviamo la nonna, solitamente moglie del capo tavola, che adotta modi differenti di cucinare: una cucina un po’ più ‘grassa’ ed ‘antica’: è lei che prepara i piatti per i più anziani della tavola, come ad esempio, le famose orecchiette con il pomodoro, cacioricotta e basilico. Tradizione vuole che nello stesso sugo della pasta vengano cotte le braciole – in brindisino ‘brasciole’ – fettine di carne equina, arrotolate con pezzi di formaggio nostrano (forte, deciso e pungente) con l’aggiunta di aglio tritato, prezzemolo, sale e pepe a piacimento. La domenica, come tradizione vuole, sulla tavola brindisina non deve mai mancare il fritto croccante: solitamente polpette di carne con aromi vari.

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Infine non dimentichiamo il dolce, o meglio, i dolci: glassati, ripieni, paste secche, creme, tutto portato precedentemente, prima del pranzo, dai familiari, dalle migliori pasticcerie brindisine, e riposte in frigorifero. Si tratta del momento tanto atteso dai più piccoli, tanto che la mamma,  durante il pasto, pronuncia più e più volte una frase che rimane sempre impressa nel cervello “Mangia ci noni non ti tocca lu dolci” –  Mangia! altrimenti non ti tocca il dolce –

Ecco, il cibo è cultura, tradizione e convivialità. Sulle tavole brindisine si parla, si mangia, si beve si e si chatta. E sì, perchè la generazione di oggi non è come quella di un tempo, anche se – fortunatamente – alcune tradizioni sono rimaste intatte. Guai a dimenticarle: non bastano i libri di storia, perché se tutto si convertirà in digitale, poco o niente verrà più trascritto. E questo è compito delle vecchie  e nuove generazioni che, assieme, possono e devono mantenere queste tradizioni, perché la società va avanti. E non lentamente, ma veloce come la fibra. (foto Francesco Mauro)

Francesco Mauro
Redazione

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