La città è stanca di essere presa per il c…ollo! Avete un mese per cambiare registro: servono toni bassi e contenuti alti

comune brindisi

BRINDISI – Bisogna essere onesti: il livello dei candidati Sindaco, a questo giro, è notevolmente cresciuto. Linguaggio forbito, capacità di analisi, conoscenza della storia della città sono tutti prerequisiti che i 5 candidati possiedono e che rappresentano il minimo sindacale per un individuo che aspira a ricoprire il ruolo di Primo cittadino di una città complessa come Brindisi (anche se, in passato, tali caratteristiche non sempre hanno fatto parte del patrimonio degli aspiranti alla poltrona di Sindaco).

Fatta questa doverosa premessa, al contempo è necessario sottolineare come lo spettacolo al quale stiamo assistendo in questo avvio di campagna elettorale non possa assolutamente ritenersi soddisfacente ed all’altezza delle qualità precedentemente attribuite ai competitor in gara. Una cosa è infatti l’agone politico, altra cosa sono le offese personali, in alcuni casi anche gravi, che sviliscono la competizione e la stessa immagine dei professionisti chiamati a guidare la città. Eppure la circostanza che si fossero presentati ai nastri di partenza 4 avvocati ed un ingegnere (sempre distintosi per garbo e pacatezza), aveva fatto sperare che anche a Brindisi, per una volta, si sarebbe potuto assistere ad una campagna elettorale dai toni bassi e dai contenuti alti.

Evidentemente ci eravamo illusi, e pensandoci bene era anche prevedibile che questa campagna elettorale potesse spostare il baricentro del confronto sugli strali personali piuttosto che sui programmi. Su quali temi potrebbero animatamente discutere, infatti, i 5 candidati, se tolta la questione dell’accoglienza degli immigrati, su tutte le altre tematiche c’è un appiattimento (in alcuni casi ammantato di ipocrisia) imbarazzante?

Partiamo dalle valutazioni sulla gestione commissariale: tutti i candidati hanno tenuto ad elogiare il lavoro svolto in questi mesi di “interregno” del dr. Giuffrè. Nessuno mette in dubbio la veridicità delle affermazioni “pro-Commissario” proferite ieri da Cavalera, ma di quale legittimità possono godere tali dichiarazioni se all’interno della sua coalizione vi sono politici che nel corso di questi mesi hanno diramato decine di comunicati contro la gestione commissariale? Certo, come sostenuto dall’avvocato penalista, lui risponde in prima persona ed in piena autonomia delle sue azioni, ma allora non si dica che c’è convergenza di vedute all’interno della coalizione.

Passiamo poi alla squadra di governo: tutti fanno a gara ad annunciare che i portatori di voti, questa volta, non avranno automaticamente spazio in Giunta. Bene così, se dovesse essere vero.

E ancora: tutti d’accordo con la dismissione delle centrali Enel ed A2A; tutti contro le sfiammate della torcia Eni-Versalis; tutti a favore della riperimetrazione dell’area SIN; tutti abbagliati dalla politica dei rifiuti zero e propensi alla gestione pubblica degli impianti per chiudere il ciclo dei rifiuti; tutti propugnatori della politica Territorio Zero, contraria al consumo di ulteriore suolo; tutti sostenitori dei concorsi pubblici nella Pubblica Amministrazione; tutti antesignani delle politiche di razionalizzazione dei costi nella gestione della BMS.

Ripetiamo, bene, molto bene. La sensazione che qualcuno ci stia prendendo per i fondelli, però, permetteteci di mantenerla, perché vedendo i politici presenti nelle varie conferenze stampa dei candidati Sindaco, sembra proprio che non mancherà all’appello quasi nessuno dei personaggi che negli ultimi 20 anni hanno fatto parte di Consigli e Giunte comunali e provinciali. Questi politici, che ci ritroveremo all’interno delle liste (o “dietro” le liste) anche nel corso di questa competizione elettorale, sono infatti coloro i quali hanno determinato la vergognosa situazione del ciclo dei rifiuti, con differenziata al 12%, Tari più alta d’Italia e impianti sequestrati; sono quelli che hanno preferito che i dirigenti rimanessero precari e sotto schiaffo; sono quelli che avevano previsto zone di espansione sulla costa – per usare un eufemismo – impattanti; sono quelli che hanno consentito che Enel bruciasse in passato milioni e milioni di tonnellate di carbone; sono quelli che hanno immaginato che per sviluppare il turismo fosse sufficiente chiamare qualche conoscente a ballare o cantare; sono quelli che hanno usato la BMS come veicolo per interessi che non sempre sono apparsi orientati al bene collettivo (e gli 8 mln di euro di perdite negli ultimi 6 anni sembrerebbero testimoniarlo).

Ecco allora che, se tutti (anche chi non ne avrebbe diritto) nei loro programmi inseriscono la solita ed informe “pappardella”, che si completa poi con un’attenzione per le periferie, con la lotta contro gli assalti all’Aeroporto di Brindisi perpetrati da Emiliano, con il recupero del Castello Alfonsino e di quello Svevo (anche su questo punto c’è qualche coalizione che al proprio interno annovera soggetti non proprio propensi a scomodare la Marina Militare), con la risoluzione dell’emergenza abitativa e con la contrarietà alla vendita degli ex uffici finanziari, perché lì deve risorgere il Parco della Rimembranza: di che caspita devono discutere questi poveri uomini, se non degli stili di vita di qualcuno, degli affari nei quali Tizio ha le mani in pasta, dei problemi con la giustizia di quell’altro ancora, dei trascorsi politici di Sempronio, e così via.

Pleonastico aggiungere che Brindisi meriti di più di tutto questo, ma il timore (fondato) dei cittadini è che anche questa volta la città stia perdendo un’occasione per voltare pagina.

Andrea Pezzuto

 

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2 COMMENTI

  1. Analisi e contenuti che condivido e aggiungerei che come si fa’ a puntare sul nuovo se i “burattinai” sono sempre gli stessi e l’elettorato in genere viene trattato come burattini. Purtroppo c’e’ poca gente che ama apparire,ma essere,e alla fine ci ritroviamo sempre con queste “prime donne” che guarda caso sono 4 Avvocati e un Ingegnere.Purtroppo nella compagine attuale non e’ facile trovare un talento naturale con spessore politico alla maniera di Mario Marino Guadalupi , Ortese o di Mennitti,ma solo Avvocati e un Ingegnere che non si accontentano del ricavato della loro professione,ma provano a cimentarsi all’assalto della diligenza dove c’e’ senzaltro qualcosa di piu’ sostanzioso per appropriarsene.Credo che la megalomania sia il concentrato principale,ma col cuore non c’e’ niente.

  2. D’accordo su tutto. Ma aggiungerei che , finita la fase del fair play e delle favole più o meno bevibili, si sta tornando allo sport più praticato dai nostri politici. Quello della maldicenza e del giudicare i fatti altrui chiudendo pudicamente gli occhi su quelli di casa propria. Concludo sperando che qualcuno faccia un esame critico dei “progetti di sviluppo” perchè, a dire il vero, molti fanno sembrare le acrobazie di Minority Report una passeggiata col bastone.

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