La Brindisi di Vitucci vale i playoff. Manca solo una cosa: il tempo…

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BRINDISI – L’Happy Casa di Vitucci vale i playoff: lo dicono i numeri, lo dice la qualità del gioco espresso ed adesso lo dice anche il livello del roster a disposizione. Una sola cosa manca, il tempo: quello necessario per costruire e consolidare una mentalità vincente, che avrebbe ad esempio consentito di violare il campo dei Campioni d’Italia, perché a Venezia, in fondo, si è perso soprattutto per il “braccino” che ha condizionato negativamente le agevoli conclusioni costruite dai biancazzurri negli ultimi 3 minuti di gioco.

Certo, la sconfitta è maturata anche per i meriti degli avversari, che seppure incappati in una giornata storta hanno comunque fatto valere la loro maggiore fisicità su entrambi i lati del campo: tale aspetto ha consentito ai lagunari di disinnescare Moore con sistematici raddoppi e di conquistare una notevole quantità di palle vaganti (Venezia ha tirato complessivamente 11 volte in più di Brindisi, 70 a 59).

Un cruccio, però, resta: quello di non aver visto maggiormente in campo Blaz Mesicek. Il talento sloveno, oramai attestatosi su livelli assoluti per il campionato italiano, è stato ancora una volta l’uomo più pericoloso dei suoi, realizzando 16 punti in 22 minuti di gioco. Ecco, in una giornata in cui Moore ha tirato con il 10% dal campo e Suggs, Giuri e Cardillo non sono mai entrati in partita, si fa fatica a comprendere la scelta tecnica del coach veneziano.

Volgendo l’attenzione agli aspetti importanti, però, la sensazione è che questa Happy Casa possa far vedere i sorci verdi alle prossime 12 squadre che la dovranno affrontare, compresa Milano. Infatti, con l’acquisto di Lydeka, la salute ritrovata da Donzelli (che ieri avrebbe meritato maggiore spazio), la crescita clamorosa di Mesicek (che al netto dei limiti ancora evidenti rappresenta al momento la guardia realizzatrice della quale eravamo alla disperata ricerca), la qualità espressa da Lalanne, la grandissima presenza mentale di Tepic e Smith, l’imprevedibilità di Moore, la solidità degli uomini della panchina e per ultimo la guida di un allenatore che si sta dimostrando davvero di livello, questa Happy Casa può davvero chiudere con il botto.

I biancazzurri si trovano con 4 punti di vantaggio sull’ultima in classifica ed a 6 punti dai playoff: con il calendario che si prospetta in discesa dopo il curvone rappresentato dalla trasferta di Avellino e con l’afflato trovato tra i giocatori, l’impressione è che alla sirena finale della 30esima giornata qualche rimpianto possa affiorare. Intanto, però, godiamoci questo girone di ritorno, che per come si erano messe le cose avrebbe potuto assumere i contorni di una Via Crucis. E magari iniziamo a volgere uno sguardo alla prossima stagione, perché se non dovessero sorgere intoppi extracestistici quali l’indisponibilità di un impianto di gioco dove disputare le gare, questa squadra potrebbe davvero rappresentare per Vitucci la base ideale sulla quale lavorare per ritornare a vivere stagioni più spensierate.

 

Andrea Pezzuto
Redazione

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