La Brindisi-Corfù trasforma il porto nel “più bello d’Italia”. La Regione promette di inserire l’evento tra quelli principali ma piovono fischi per Emiliano

BRINDISI – “Il porto più bello d’Italia”: così lo ha definito il Presidente dell’AdSP Ugo Patroni Griffi nel corso della cerimonia di presentazione della regata Brindisi-Corfù, giunta alla 33^ edizione. E come dargli torto, soprattutto quando si presenta nella sua veste migliore, ovvero pieno di imbarcazioni da diporto, di voci e di colori. Una versione  tuttavia apprezzabile solo per tre giorni l’anno, mentre nei restanti 362 la Marina Militare, con i suoi veti, impedisce alla città ed al Seno di Ponente di sviluppare tutto il suo potenziale.

Il Porto di Brindisi piace, con le barche o senza barche: sia a Miami che a Shangai, infatti, secondo il racconto del Presidente dell’Authority, sono rimasti stupefatti per la bellezza e per le opportunità commerciali offerte dall’infrastruttura brindisina, tanto che il prossimo anno si registrerà un’impennata nell’arrivo di crociere.

Ma dicevamo della Brindisi-Corfù, un evento divenuto oramai motivo di vanto per la comunità, che anche quest’anno ha ospitato oltre 100 imbarcazioni (115 per la precisione) provenienti da 7 nazioni diverse.

Per la prima volta, poi, la Regione Puglia ha deciso di patrocinare economicamente l’evento, con un apporto che dall’anno prossimo diverrà più cospicuo: come promesso dal rappresentante regionale Francesco Mastro, infatti, la regata potrebbe essere inserita nel cartellone degli eventi principali della Regione. Ciò, per premiare la grande organizzazione dell’evento e perché – a dire di Mastro – il Presidente Emiliano avrebbe a cuore Brindisi. Su questa affermazione, però, si è registrata la rumorosa disapprovazione del pubblico presente.

Al di là di valutazioni su situazioni come quella appena descritta che si prestano a letture soggettive, il dato oggettivo resta la bellezza inebriante di una città che se valorizzata a dovere avrebbe pochi eguali.

Andrea Pezzuto

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