“La Bella Stagione”: il teatro di Franca Rame tra ironia, impegno e denuncia

È tempo di teatro per «La Bella Stagione», la rassegna organizzata dal Comune di Brindisi con la partecipazione della Fondazione Nuovo Teatro Verdi, che ritaglia uno spazio per la scena e le compagnie del territorio nella bellissima corte del Complesso ex Scuole Pie (via Giovanni Tarantini). Si comincia mercoledì 22 agosto (ore 20) con «Una donna sola», pièce di Franca Rame, con Francesca Epifani, per la regia di Simona Epifani per PTK (Produzioni Teatro Kopó).

Al centro della scena c’è Maria, una donna sola la cui esistenza si svolge all’interno di una casa dalle pareti azzurre, gialle e rosa, i colori tenui e rassicuranti utilizzati nelle pubblicità rivolte alle donne. La vita della protagonista assomiglia infatti ad una réclame della casalinga perfetta, circondata dai migliori elettrodomestici. A regalarglieli è il marito, Alfredo, un uomo che “non le fa mancare nulla”.

Grazie alle chiacchiere con una vicina, la donna riesce a raccontare il suo profondo disagio e la prostrazione in cui la situazione familiare, apparentemente perfetta, l’hanno fatta precipitare. Gli elettrodomestici all’ultima moda sono soltanto oggetti che la rendono oggetto, adoperata tutte le sere da un marito dispotico e incurante di darle piacere. Quella casa da bambola è in realtà una prigione e lei non può far altro che destreggiarsi, con fatica, tra le faccende domestiche, la cura dei figli, le telefonate di controllo del coniuge geloso e quelle di uno stalker anonimo, le attenzioni del cognato invalido ed erotomane.

Maria ha cercato una via di fuga, prima in una relazione extraconiugale deludente e poi in un tragico tentativo di suicidio. Per lei non sembra esserci dunque scampo ed è in un crescendo di allegra disperazione che la donna deciderà di compiere un ultimo gesto estremo di rivolta contro il suo carceriere. Sono trascorsi oltre quarant’anni da quando Dario Fo e Franca Rame scrissero «Una donna sola», eppure la pièce è ancora attualissima, un testo divertente, brillante, ma che lascia addosso una forte amarezza. Nonostante siano stati fatti importanti progressi sulla parità di genere, molte questioni rimangono ancora irrisolte e drammaticamente presenti nella cronaca di ogni giorno. «Una donna sola», pur nei suoi divertenti e commoventi eccessi, ci invita dunque a riflettere e a prendere coscienza dei nostri piccoli incubi quotidiani.

Quello che vorrei continuare a dire alle donne, anche dopo la mia morte, è di non perdere mai il rispetto di se stesse, di avere dignità. SempreFranca Rame

Foto ©Federica Di Benedetto

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