«Kinder Leo Festival», tutti pazzi per la musica antica

BRINDISI -Riceviamo e pubblichiamo una nota del Barocco Festival Leonardo Leo.

Musica antica e giovanissimi sembrano due mondi in viaggio su orbite differenti. In realtà, molti tratti di questo universo musicale sembrano fatti apposta per essere apprezzati dai più piccoli. È questo l’esperimento del «Kinder Leo Festival», la rassegna di musica antica ideata e diretta dal M.O Cosimo Prontera e curata dal Centro di documentazione Leonardo Leo. Tre giorni a San Vito dei Normanni che vedono assoluti protagonisti i ragazzi, speciali interpreti di partiture consegnate da uno dei momenti più ispirati della storia della musica. Dominus del festival Leonardo Leo, il comune denominatore delle giornate che riannoda il piacere per la musica con un pezzo dorato della memoria del territorio.

Un’alchimia ben dosata che il sindaco di San Vito dei Normanni, teatro dell’appuntamento con alcuni dei suoi luoghi storici più affascinanti, Domenico Conte, e il delegato alla Cultura Salvatore Musa, hanno promosso nell’ottica di restituire alle giovani generazione uno dei simboli più importanti della comunità sanvitese. Dopo la prima di venerdì con l’orchestra di fiati, brass ensemble e quartetto di flauti a cura dell’Istituto comprensivo di Cisternino e le performance della scuola di musica «Lucia Iurleo» di San Vito dei Normanni e della scuola musicale statale «Virgilio» di Brindisi, stasera si chiude alle 19.30, nella Civica Biblioteca Giovanni XXIII, con un programma dell’orchestra giovanile «Musica in gioco» di Adelfia, per la direzione di Andrea Gargiulo.

Nota dopo nota, le esecuzioni segnano il solco di una festa della musica che fa registrare grande attenzione e gradimento: due orchestre, diversi solisti, cento “kinder musicisti”, per un programma che incassa partecipazione ed applausi oltre alla magia di contagiare la passione per la musica. È questa l’idea che è balenata nei propositi dell’ideatore del format, il M.O Cosimo Prontera, direttore artistico che a San Vito è associato alla prossima ventesima edizione del «Barocco Festival». «La musica è un linguaggio – ha detto il promotore dell’iniziativa – che suscita sempre grande entusiasmo tra i ragazzi, grazie ai suoi codici di scoperta e di grande coinvolgimento collettivo. L’obiettivo è duplice perché da una parte si ripercorre in modo originale un pezzo di storia di questa terra attraverso uno dei suoi padri nobili, dall’altra si portano in superficie quei talenti che diversamente rimarrebbero nell’ombra». E allora genitori, nonni e insegnanti si danno convegno al «Kinder Leo Festival» per vivere un autentico prodigio della storia: quello di unire una testimonianza antica con la voglia di guardare al futuro, ciò che serve alle nuove generazioni per crescere in consapevolezza e conoscenza.

Ma la musica antica sa anche interpretare il modo di essere dei più giovani. Perché? «Molti brani interpretano emozioni fortissime – ha continuato Prontera –, come un pendolo che oscilla ritmicamente tra allegria e tristezza. Allo stesso modo i ragazzi sentono l’esigenza di esprimere ciò che provano e lo fanno nella maniera più esagerata e spontanea. Toccano tutte le corde delle emozioni passando dalla gioia al dolore e ritorno». Il «Kinder Leo Festival» mette in scena un’intuizione ben pensata e apparecchiata. Il successo dell’edizione 2017 apre le porte a nuovi concerti e soprattutto al ventennale del «Barocco Festival», un anniversario speciale per la vetrina internazionale di musica antica che ogni anno, tra agosto e settembre, soffonde le sue sonorità e le sue memorie negli scenari storici della provincia brindisina.

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