INTERVISTA – L’Assessore Pinto punta il dito sugli affitti e traccia la linea per risollevare il Lungomare: “Concorso di idee, parcheggi, ripensamento Piazzale Flacco, maggiore fruizione del Castello e ristoranti galleggianti. I nuovi chioschi saranno validi esteticamente”

BRINDISI – Il Lungomare dovrebbe rappresentare la cartolina della città, d’altronde nel manifesto elettorale del Sindaco, sullo sfondo compariva un Lungomare vivo e pieno di imbarcazioni. Vi ritrovate invece un luogo da ridisegnare, con varie problematiche sul tavolo da affrontare. Iniziamo dalla sua desertificazione: il Vertigo ha chiuso, il locale attiguo al Betty apre solo alcuni giorni l’anno, e adesso arriva anche la chiusura di Bernardi, si dice per costruire appartamenti al suo posto. Come intendete muovervi per dare impulso al fiore all’occhiello della città?

“Il problema esiste ed è alla nostra attenzione sin dal primo giorno di insediamento, ma io non parlerei di desertificazione. Ripeto i problemi ci sono ma credo che per Bernardi ed i suoi predecessori occorra valutare il peso di altri elementi che esulano dalla questione lungomare, il primo dei quali è l’affitto dell’immobile. Se non fosse così non si capirebbe perché Numero Primo continua a riscuotere sempre più gradimento.

Poi occorre sottolineare una cosa importante: chi sostiene di volere l’apertura del lungomare alle auto, in realtà vuole ben altro, ossia parcheggiare a bordo banchina. Certo, nessuno vuole nascondere i problemi sotto la sabbia. Uno di essi è rappresentato dal fatto che è quasi impossibile raggiungere il Lungomare dal lato di Via Montenegro a causa della cronica assenza di parcheggi in una zona dove le auto dei residenti sono in numero maggiore rispetto ai posti disponibili. Ci vorrebbe uno sfogo, come potrebbe essere Piazzale Lenio Flacco o il parcheggio sotterraneo in Piazza Santa Teresa. Lasciare vuoto Piazzale Lenio Flacco in inverno non ha senso a mio avviso; dovremo ripensare quell’area. Di certo qualcosa si dovrà fare, sia per la questione parcheggi che per il decoro urbano. A tal proposito, sto pensando di bandire un concorso di idee, una modalità utile anche per conoscere le opinioni e le esigenze dei cittadini”.

Dicevamo delle imbarcazioni disegnate sul manifesto del Sindaco: un Lungomare come quello si vede solo in occasione della Brindisi-Corfù, e ciò anche per via delle prescrizioni stringenti imposte dalla Marina Militare, essendo classificato il Seno di Ponente come militare. Così come solo a Brindisi sembra impossibile realizzare ristoranti galleggianti. Vi è un modo per superare questo stato di impasse?

“Quello del rapporto tra la città e la Marina è una questione atavica ma la nostra coalizione, già in campagna elettorale, ha intavolato un proficuo dialogo con il Corpo. Abbiamo ottenuto assicurazioni sulla disponibilità dell’ex spiaggia dei sottufficiali e, nei giorni scorsi, questo fronte di dialogo si è allargato anche al Castello di Terra. Tutto lascia presupporre che si possa trovare un punto di contatto su tante tematiche e, perché no, la possibilità di realizzare anche ristoranti galleggianti”.

Anche l’illuminazione artistica appare fatiscente, con i faretti a terra pressoché tutti spenti, così come parte di quelli che illuminano le palme. Si dice che vi siano problemi di infiltrazioni che inficiano il funzionamento dell’illuminazione, ma nelle altre città proprio l’illuminazione artistica è uno dei punti di forza. Intendete intervenire su questo?

“Se lei mi pone la domanda in questa forma la mia risposta è banalmente uno scontato ‘sì, vogliamo fare qualcosa’. La verità è che dobbiamo capire se ci sono problemi strutturali che portano al danneggiamento ed, eventualmente, risolverli. Poi, come le ho già detto, ottimi suggerimenti potrebbero giungere dal concorso di idee”.

Su Piazzale Lenio Flacco è in atto un bando per la realizzazione di 6 chioschetti, sperando che esteticamente non siano come quelli realizzati sul Lungomare Vespucci. Tuttavia vi sono prescrizioni sollevate dalla Soprintendenza che stanno rallentando la loro realizzazione. Qual è lo stato dell’arte?

“Proprio nei prossimi giorni incontrerò i commercianti per tentare di dirimere la questione che ha avuto strascichi giudiziari. Non è una soluzione semplice ma la mia intenzione è che prevalga l’interesse della comunità. Per quanto concerne i chioschetti posso dire che ho già visto i progetti e li ritengo validi dal punto di vista estetico e funzionale”.

Andando oltre Piazzale Lenio Flacco ci ritroviamo di fronte il cruccio di ogni brindisino, la Porta Thaon de Revel, che strozza urbanisticamente e turisticamente lo sviluppo della città. Si può fare qualcosa di più rispetto al passato per rendere fruibile almeno nei weekend quel tratto ed il Castello?

“Quella è un’area della Marina Militare su cui il Comune ha giurisdizione pressoché pari a zero. E’ ovvio che sarebbe auspicabile pensare ad una soluzione che metta i cittadini nella condizione di essere agevolati nella viabilità ma allo stesso tempo garantendo la sicurezza richiesta dalla Marina. Mi pare difficile, allo stato attuale, mettere insieme le due necessità ma proveremo a pensare quantomeno alla riapertura del Castello come detto in precedenza”.

 

Andrea Pezzuto
Redazione
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4 COMMENTI

  1. quando sara’ abbattuto il muro che divide il piazzale del monumento al marinaio con la ex zona carbonifera della marina militare

  2. Quando sara’ tolta la barra dalla stazione marittima in via Regina Giovanna di Bulgaria è lasciare libera la fruibilita’ ai cittadini?
    Ma l’area è schengen o extra schengen?

  3. La rinascita dal punto di vista urbano e turistico parte dall’abbattimento delle servitù militari, le piste ciclabili, interessante quella che da Ostuni passando dalla litoranea arriva al Cillarese e da li se togliessimo le servitu fino al porto e al casale con possibilità di visita ai castelli e ristoranti sul mare…

  4. Siamo mediocri in tutto se si continua a sostenere che il posteggio è il male di questa città.
    Da piazzale Spalato parte una navetta per il centro quindi di cosa parliamo?
    Al Max bisogna affrontare il vero problema di questa città che è lo svuotamento del centro dettato da scelte scellerate come tre centri commerciali fuori dalle mure.
    Il centro è privo dei grandi marchi di attrattive commerciali e la provincia è assente.
    Poco più di ottantamila abitanti per una città che ne può contenere il doppio.
    500 persone sul lungomare dai giardinetti a piazzale Leoni flacco si perdono nei grandi spazi.
    Brindisi ha bisogno delle persone disposte a godersi il centro chiuso come si fa nella vicino Lecce Taranto Bari