MILANO – Quindici persone sono state arrestate tra la Lombardia e la Sicilia con l’accusa di aver favorito o agevolato gli interessi della famiglia mafiosa catanese dei “Laudani”, detti “Mussi i ficurinia” (“facce da fichidindia”).

Il blitz del Nucleo Tributario della Guardia di Finanza di Varese e della Squadra Mobile di Milano è scattato questa mattina alle prime ore dell’alba.

Oltre ai 15 arresti per associazione a delinquere, il blitz ha portato anche a 60 perquisizioni e sequestri preventivi di beni immobili, quote sociali, disponibilità finanziarie e ordinanze di amministrazione giudiziaria nei confronti di società operanti nel settore della grande distribuzione, della vigilanza e sicurezza privata. Il tutto, in diverse località di Lombardia, Piemonte, Puglia e Sicilia. Non si sa ancora se tra questi figura anche la città di Brindisi.




Il gip di Milano, Giulio Fanales, ha anche accolto la richiesta del pm della Dda Paolo Storari di disporre l’amministrazione di quattro direzioni generali della Lidl (che ha un punto vendita anche a Brindisi ma non si sa ancora se è coinvolta, ndr) la multinazionale tedesca della grande distribuzione, e di società attive nella vigilanza e sicurezza privata.

Una cosa è certa: a Brindisi la Lidl è oggetto di una inchiesta da parte della Guardia di Finanza, dopo l’inchiesta realizzata da newSpam lo scorso 24 marzo (https://www.newspam.it/lidl-siamo-sicuri-che-la-licenza-sia-a-norma-intanto-mentre-il-piccolo-commercio-muore-il-comune-rilascia-autorizzazioni-per-altri-centri-commerciali), nella quale esprimevamo forti dubbi – carte alla mano – rispetto alla regolarità della licenza rilasciata dalla Amministrazione comunale alla Lidl.
Gli uomini delle Fiamme Gialle, lo scorso 13 aprile, andarono negli uffici di Palazzo di Città per acquisire tutte le carte relative all’iter seguito dalla Amministrazione per il rilascio delle autorizzazioni.




Redazione

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