“Incidenti industriali: la lezione da Calenzano e i rischi di Brindisi!”

L’incidente verificatosi questa mattina in una raffineria a Calenzano conferma ancora una volta quanto sostenuto dal Movimento 5 stelle circa la doverosa applicazione del principio di precauzione riconosciuto da tempo dall’Unione Europea . Avendo il dovere di non escludere mai che un deposito pericoloso possa esplodere la normativa europea impone che vengano posti lontano da zone abitate o comunque frequentate da persone e che siano posti ad adeguata distanza l’uno dall’altro. Cosa è successo invece a Brindisi ? Che vicino ad un esistente deposito di Gas sito a Costa Morena Est sia stato previsto un deposito di gas GPL di Edison ed un deposito di prodotti petroliferi da parte della società BRUNDISIUM . Scelta più scellerata non poteva essere adottata.

In un’area vicino a centri abitati ed a luoghi di imbarco dei passeggeri, come è Costa Morena si verrebbero a trovare, con un effetto domino pericolosissimo, i seguenti impianti:

​•​Il deposito di gas GPL della Ipem,

– il deposito gas di Edison;

​•​Il deposito petrolifero BRUNDISIUM.

​La possibilità di un “effetto domino” – una concatenazione di eventi disastrosi in caso di incidente – è elevatissima, con conseguenze potenzialmente devastanti per l’ambiente, le infrastrutture e, soprattutto, per la sicurezza delle persone.

Non possiamo dimenticare quanto già denunciato in passato rispetto al deposito di prodotti petroliferi Brindisium, gestito da Edison. Gli interrogativi sollevati sulla conformità di quell’impianto alle normative di sicurezza e alla sua compatibilità con il territorio restano drammaticamente attuali. Le normative esistono per un motivo: prevenire tragedie. Collocare impianti ad alto rischio vicino ad altre strutture pericolose o a centri abitati significa ignorare deliberatamente i principi della direttiva Seveso ed il principio europeo di precauzione.

Il caso di Calenzano ci conferma che i rischi industriali non possono essere non previsti.

Il Movimento 5 stelle, La comunità di Brindisi e le associazioni cittadine ed anche alcune forze sindacali hanno più volte sottolineato la necessità di ripensare lo sviluppo industriale del territorio in chiave di sicurezza e sostenibilità. È ora che queste voci vengano ascoltate. Ci auguriamo che il Consiglio di Stato che dovrà pronunciarsi il prossimo 19 dicembre sull’appello proposto dal Consorzio Asi per violazione da parte di Edison delle distanze dai binari ferroviari già esistenti a Costa Morena Est, ponga termine alla sciagurata previsione del deposito gas NLG di Edison. Altrimenti la città dovrà ancora una volta mobilitarsi per evitare i gravissimi pericoli che deriverebbero da un tale impianto.

 

Movimento 5 Stelle

Gruppo Territoriale Brindisi

 

 

 

 

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