Inchiesta Multiservizi: rinvio a giudizio per Daniele Pietanza. Rito abbreviato per l’ex assessore Luperti. Il processo inizia a gennaio

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BRINDISI – Si è tenuta stamani, davanti al Gup Vittorio Testi, l’udienza preliminare nei confronti dell’ex responsabile della Brindisi Multiservizi Daniele Pietanza, ai domiciliari dal 10 maggio scorso, dell’ex assessore all’Ubanstica della Giunta Consales Pasquale Luperti e di altre sette persone. Si tratta di Carlo Zuccaro, Antonio Sirio, Nicola Iacobazzi, Bruno Giannotte, Nicola Iacobazzi, Pasquale Magrì, Maristella Tramonte e Cosimo Rizzello.

Il GUP ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio formulata dal pm Giuseppe De Nozza.

Per Pietanza (il suo legale Livio Di Noi depositerà istanza di scarcerazione) e Carlo Zuccaro, che oggi erano presenti in udienza, ci sarà il dibattimento: la prima udienza è stata fissata per l’11 gennaio 2019.

Per l’ex assessore Luperti (presente anche lui in aula) c’è stato lo stralcio: la nuova udienza preliminare si terrà la prossima primavera, quando verrà discussa la richiesta di ammissione al rito alternativo avanzata dal suo avvocato Laura Beltrami.

Maristella Tramonte e Pasquale Magrì, imputati in concorso con Luperti di abuso d’ufficio, hanno chiesto, invece, il rito abbreviato: la loro accusa si basa sulla rimozione della carcassa di un topo da casa della donna da parte di personale della BMS.

Era stata archiviata, invece, la posizione di altri tre indagati, ovvero il pediatra Pasquale Priore Oliva, Paolo Lanza e Raffaele Zuccaro.

LE ACCUSE

Le accuse sono, a vario titolo, la minaccia elettorale aggravata, peculato, furto e ricettazione.

Era il giugno 2016 quando nel turno di ballottaggio delle elezioni amministrative arrivarono a sfidarsi i due candidati sindaci Angela Carluccio e Nando Marino. Vinse la prima per una manciata di voti. E secondo l’accusa, molti di quei voti sono stati pescati all’interno della Multiservizi. Sarebbe stato proprio Pietanza ad indurre, direttamente ed indirettamente, i dipendenti della partecipata del Comune, circa 180, a votare al primo turno per l’ex assessore ed ex consigliere Pasquale Luperti e per la Carluccio; così come al ballottaggio ‘spinse’ perchè si votasse per quella che sarebbe poi effettivamente diventata primo cittadino (che, tuttavia, è estranea a questa vicenda, se non come indiretta beneficiaria dei voti).

Pietanza avrebbe ‘sollecitato’ i dipendenti (ma mai minacciato) ad esprimere il voto per Luperti e Carluccio, perchè – secondo l’accusa – se Luperti fosse stato eletto nella coalizione di Governo, questa circostanza gli avrebbe consentito di conservare il suo ruolo di potere all’interno della BMS. Ma come avrebbe messo in atto questo piano? Intanto, direttamente con telefonate ed sms, e poi indirettamente, facendo ‘pesare’ il suo incarico di capo del personale. A supporto di tale tesi, sembra che 48 ore prima del ballottaggio, Pietanza avesse bloccato il pagamento degli stipendi alla ‘squadra’ di Sandro Trane, all’epoca responsabile del verde per la BMS e sostenitore di Nando Marino; e col quale lo stesso Pietanza ebbe un violento litigio nella sede di lavoro.

Questo per ciò che riguarda il reato di concussione. Per il peculato, invece, si parla di auto di servizio utilizzate impropriamente, mentre ben più gravi sono gli altri due reati: furto e ricettazione. Da Palazzo Guerrieri, sede dell’Hub della Conoscenza, realizzato nel corso della Amministrazione Consales, sparirono 15 computer ed altro materiale, parte dei quali furono rinvenuti il 10 maggio scorso nelle varie perquisizioni domiciliari (e non) eseguite dagli uomini della Digos, diretti dal dr. Antonio Caliò. Non solo. Pietanza, sempre stando all’accusa, avrebbe distratto operai dal servizio ordinario per conto della BMS per fare favori ad amici, facenti sempre parte di una cerchia, non proprio ristretta. Favori che si esplicitavano nel mandare personale della Multiservizi a casa di terzi per eseguire lavori che potevano essere di giardinaggio, di manutenzione o altro.

COSTITUZIONE DI PARTE CIVILE

La Brindisi Multiservizi, difesa dal’avvocato Rosario Almiento per conto dell’Amministratore Giovanni Palasciano, ha chiesto ed ottenuto di costituirsi parte civile nei confronti di tutti i dipendenti della BMS coinvolti, oltre che di Pietanza e Luperti, al fine di ottenere un risarcimento per danni, morali e patrimoniali, all’immagine della partecipata.

Al momento nessuna costituzione di parte civile da parte della Amministrazione comunale che, tuttavia, ha tempo sino alla prima udienza dibattimentale.

Pamela Spinelli
Direttore responsabile

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