Incendio auto marito, Vincenti: Contro il crimine serve risposta di tutti e più sicurezza”

Antonella Vincenti

Quanto è accaduto la scorsa notte nel cortile di casa della mia famiglia è l’ennesimo campanello d’allarme per un territorio come quello sandonacese, spettatore inerme di episodi criminosi. Due sono le sensazioni che provi quando sei costretto a vivere in prima persona un evento del genere. Una tocca il piano personale ed è la preoccupazione per la famiglia, lo sgomento per un gesto vile che lambisce i tuoi affetti, lo spavento perché ti senti destinatario di un messaggio che mai avresti voluto ricevere. Ecco, il primo pensiero va alla tua famiglia, è quello che raccogli nell’immediato appena realizzi ciò che è accaduto. Per fortuna stiamo bene e sento di dover ringraziare tutti coloro, e sono davvero tanti, che in queste ore hanno voluto testimoniare alla mia famiglia vicinanza, solidarietà, affetto e condanna per la vicenda. Poi arriva un momento successivo, successivo alla sfera privata, e riguarda il territorio, riguarda la nostra San Donaci, riguarda la comunità che la mattina si sveglia con la notizia dell’ennesimo attentato incendiario, dell’ennesima rapina, dell’ennesima spaccata o dell’assalto al Bancomat. È avvilente da cittadina, lo è ancora di più quando episodi del genere ti toccano personalmente, perché capisci che in giro c’è gente che cerca di infangare i sogni di una società. E allora pensi anche che tutte le iniziative messe in campo per promuovere la legalità e invocare la necessità di maggiore sicurezza per i nostri luoghi e per i nostri cittadini hanno un fondamento, un perché, non sono frutto dell’immaginazione oppure campate in aria. Certo, la conferma è arrivata nottetempo nel peggior modo, ma l’accaduto indica quanto sia importante non derubricare il tema della sicurezza a San Donaci. Ogni volta che un’auto va a fuoco, perde San Donaci, perde la nostra comunità, perde la nostra speranza. Perdiamo noi genitori che abbiamo il dovere di incamminare i nostri figli verso una vita sicura e costellata di opportunità. Per questo la risposta non può che essere comune. Oggi è stata una giornata dura, la giornata della consapevolezza, della presa di coscienza che non era stato solo un brutto sogno. La giornata nella quale ti fai attraversare da mille pensieri che inevitabilmente portano a tua figlia, al dovere di tenerla lontana ed estranea a brutte storie come questa. Il suo futuro passa dalle nostre mani e non mi stancherò mai di lottare affinché tutte le nostre mani lavorino insieme per far vincere la bellezza e la giustizia. È questa la San Donaci che desidero, è questa la San Donaci per la quale mi spenderò sempre. Non mi resta che esprimere fiducia, condividendola con mio marito e i miei famigliari, negli organi inquirenti, nella speranza che un giorno non sarà necessario reprimere il crimine perché racconteremo di una San Donaci finalmente riscattata e con grandi sogni.

Antonella Vincenti

LASCIA UN COMMENTO