Ilva e Tap, Amati: “L’ammuina su Tap ci ha fatto perdere i ristori e su Ilva siamo nello stesso punto deciso da Gentiloni”

“Mi candido per mettere fine alla stagione degli eccessi di parole e della scarsità di fatti, a cui anche oggi Emiliano ha fornito materiale con la conferenza stampa su Tap e Ilva”.

Lo dichiara il Consigliere regionale Fabiano Amati, candidato alle elezioni Primarie del 12 gennaio 2020.

“Con il buon senso alla mano possiamo dire che su Tap l’unica cosa certa sinora è che si tratta di un tubo di un diametro inferiore a un metro, che serve per le necessità energetiche e quindi pure per la decarbonizzazione, e che a causa dell’ammuina fatta abbiamo perso tutta la forza contrattuale per ottenere milionari ristori. Resto poi stupito – aggiunge – che si possa dire, e dovrò evidentemente ripassare i manuali di diritto, che la citazione a giudizio penale sancisca la illegittimità dell’opera”.

“Su Ilva. Ci ritroviamo, purtroppo con ritardo clamoroso generato da populismo pure volubile (ogni giorno un’idea diversa), esattamente dove sono riusciti a portarci i governi Renzi e Gentiloni con mille traversie. Cioè, a una fabbrica che dovrebbe funzionare nel rispetto del Piano ambientale, garantendo salute e ambiente. Dall’aggiudicazione ad Arcelor Mittal, accordata con un decreto del Presidente Gentiloni, ad oggi, non è cambiato proprio nulla nei contratti e nei piani industriali, se non iniziative politiche per far scappare l’impresa aggiudicataria (governo Conte ed eliminazione della protezione legale) e varie decisioni giudiziarie di sospensione e proroga dell’attività di Afo2. Continuare ad attaccare, dunque, i governi e i gruppi parlamentari del PD – conclude infine –, e in particolare il governo Gentiloni che aggiudicò la gara ad AM, non mi pare una cosa che Zingaretti possa approvare”.

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