Il Partito della Rifondazione Comunista/Sinistra Europea sulle liste di attesa

Dopo uno scontro tra parti politiche, interno allo stesso centrosinistra e a favore o contro il Governatore Emiliano, il Consiglio Regionale Pugliese finalmente, il 20 marzo scorso, ha votato una legge sull’abbattimento delle liste di attesa, problematica assai importante per la salute dei pugliesi, adottando il nuovo Piano Nazionale Gestione delle Liste di Attesa (PNGLA) 2019, come peraltro dovuto. Sulla gestione delle liste d’attesa da tempo stiamo sollecitando sia la Regione che la Direzione generale ASL BR, che il Sindaco di Brindisi ad occuparsene, ben sapendo che esiste il PNGLA (come da intesa tra Governo, Regioni e Province autonome) del 10 ottobre 2010. Il PNGLA si propone di “condividere un percorso per il governo delle liste di attesa finalizzato a garantire un appropriato accesso dei cittadini ai servizi sanitari che si realizza con l’applicazione di rigorosi criteri di appropriatezza, del rispetto delle classi di priorità e della trasparenza del sistema a tutti i livelli”. Ora siamo al nuovo PNGLA 2019 che conferma molto di quanto previsto nel precedente e ad esempio  prevede “la gestione trasparente e la totale visibilità delle agende di prenotazione delle strutture pubbliche e private accreditate nonché quelle dell’attività istituzionale e della libera professione intramuraria, da parte dei sistemi informativi aziendali e regionali. Tutte  le agende di prenotazione devono essere gestite dai sistemi CUP e devono essere suddivise per classi di priorità…e assicurare il rispetto del tempo massimo di attesa per ciascuna classe…”. E’ prevista ancora la “libera professione aziendale concordata con i professionisti e sostenuta economicamente dall’Azienda, riservando al cittadino solo la eventuale partecipazione al costo”. Le classi di priorità sono quattro:

  • U (urgente) da eseguire nel più breve tempo possibile e comunque entro 72 ore
  • B (breve) da eseguire entro 10 giorni
  • D 8differibile) da eseguire entro 30 giorni per le visite o 60 giorni per gli accertamenti diagnostici
  • P (programmata) da eseguire entro 120 giorni dal 2020 (fino ad allora 180 giorni).

La Regione deve monitorare il rispetto delle regole e i Direttori Generali delle ASL dovranno rispettare i tempi massimi previsti per legge altrimenti saranno rimossi dall’incarico. Finalmente viene sancito il controllo e la sanzione, visto che la noncuranza finora della parte politica e manageriale ha provocato un grave disagio della nostra popolazione che vede a rischio la propria salute e che si vede costretta, quando può economicamente, a rivolgersi al privato e se non può tende alla rinuncia alla cura  di  sé. Un’altra domanda sorge spontanea: come mai la Regione e le amministrazioni locali NON hanno voluto applicare già il vecchio PNGLA? Il ritardo è incredibile e ha creato danni sia in termini di salute che economici a tanti cittadini. “Naturalmente” nessuno pagherà per questo, chiediamo però che non vi siano ulteriori ritardi ed inadempienze a livello attuativo e che si avvii concretamente un percorso virtuoso, nel rispetto sia delle norme, che sembrano le cose più difficili da rispettare, sia soprattutto del bene salute.

Partito della Rifondazione Comunista/Sinistra Europea

Il responsabile Sanità

Dott. Fulvio Picoco

LASCIA UN COMMENTO