Il M5S attacca Rossi sul porto: “Se non sono in grado di cogliere che il porto è la base da cui partire per rilanciare la città, forse è opportuno che si facciano da parte”

BRINDISI – +++INCREDULI+++ In una intervista del 28 febbraio 2018 il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale dell’Adriatico Meridionale, Prof .Ugo Patrono Griffi, dichiarava: “Abbiamo candidato il progetto della vasca di colmata ed abbiamo concrete possibilità di vederci finanziata l’opera nell’ambito del PON 2014-2020: ciò ci consentirebbe di effettuare i dragaggi. L’intervento consta di due lotti: il finanziamento in oggetto sarebbe di circa 40 milioni di euro e ci permetterebbe di completare il primo lotto. Soluzioni alternative a quella della realizzazione della vasca di colmata, come ad esempio il deposito dei fanghi rivenienti dai dragaggi presso la colmata di Capo Bianco, non sono fattibili perché il deposito dei materiali è consentito per massimo 18 mesi, dopodiché devi dimostrare nell’arco dei 18 mesi che sai dove andare a collocarli in via definitiva. Se in parallelo non viene finanziata la vasca di colmata e non viene redatto un crono-programma, non si può procedere tecnicamente a soluzioni temporanee”.
Chi da tempo segue le questioni relative al nostro porto ricorderà che il progetto della cassa di colmata, già candidato come strategico nell’ambito dei progetti prioritari dell’Area Logistica Integrata Appulo-Lucana, era tempestivamente arrivato sul tavolo interministeriale coordinato dall’allora Ministro De Vincenti.
Ciò che era già conosciuto ai molti era incredibilmente sconosciuto all’assessore all’urbanistica del Comune di Brindisi Prof. Dino Borri il quale oggi ha dichiarato “ho appreso casualmente di questo progetto solo ieri (17.12.2018) in sede di commissione urbanistica dove era presente l’Ing.Di Leverano”.
A noi risulta che il progetto sia in fase avanzatissima e sia già finanziato e che, al vaglio del Ministero dell’Ambiente, pare abbia già incassato il parere favorevole di Regione Puglia e della Provincia di Brindisi.
Ora si annuncia che l’Amministrazione correrà ai ripari e presumiamo che le osservazioni che saranno redatte ed inviate in tutta fretta al Ministero dell’Ambiente (termine ultimo il 23 dicembre), saranno di contrarietà, come annunciato dall’Assessore alla stampa, senza che ci sia il tempo di un serio confronto in Consiglio Comunale tra le foze politiche della città.
Ciò che ci sconcerta non è il fatto che il Prof. Borri ignorasse il progetto ma che nessuno lo abbia avvisato della sua esistenza.
Non possiamo credere che l’intera struttura dirigenziale ed il Sindaco non fossero a conoscenza di tutto, visto che il Comune di Brindisi dovrebbe avere un suo rappresentante all’interno del Comitato di Gestione Portuale.
Non riteniamo possibile che il nostro Sindaco, nei suoi anni di opposizione, ignorasse che tale progetto fosse già presente nel resoconto degli interventi infrastrutturali che l’Autorità Portuale di Brindisi aveva inviato nel 2014 al MIT incassando il parere favorevole della Provincia nel 2016.
Sicuramente prendiamo atto che le problematiche relative al nostro porto (l’infrastruttura che dovrebbe essere un volano economico per Brindisi) non sono oggetto di attenzione condivisa in Giunta né di approfondimento, almeno, tra le forze politiche di maggioranza.
Se l’assessore Borri non avesse accettato l’invito a partecipare ai lavori della commissione urbanistica del 17, il termine ultimo del 23 dicembre sarebbe decorso senza che l’amministrazione avesse fatto sentire la sua doverosa voce?
Nel constatare, ancora una volta, con quanta superficialità questa amministrazione si approcci a questioni di non marginale importanza, continuiamo ad assistere alla mortificazione della nostra città che continua ad essere amministrata da forze politiche locali colposamente estranee alle scelte strategiche e di sviluppo di Brindisi.
Se il Sindaco, la Giunta e la maggioranza tutta non sono in grado di cogliere che il porto è la base da cui partire per rilanciare la città, forse è opportuno che si facciano da parte.

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