Il Giudice respinge l’istanza cautelare di reintegro presentata dall’avv. Trane. Per l’eventuale risarcimento del danno, tutto rimandato al “merito”

BRINDISI – L’avvocato Trane dovrà attendere il giudizio di merito per vedere – eventualmente – accolte le proprie aspettative. Il Giudice del Lavoro del Tribunale di Brindisi, infatti, ha rigettato – con decreto – il ricorso cautelare presentato dall’ex dirigente del Settore Affari Legali del Comune di Brindisi, in quanto non è stato ritenuto integrato il periculum in mora, ovvero uno dei due requisiti richiesti per ottenere il soddisfacimento delle richieste avanzate nelle more del giudizio di merito.

L’avv. Trane, in sostanza, lamentando danni di natura non solo economica, sosteneva l’illegittimità dei provvedimenti con cui il Commissario Straordinario Santi Giuffrè, dopo 18 anni, aveva dichiarato risolto il rapporto di lavoro.

La difesa dei provvedimenti commissariali è stata affidata alle avvocatesse dell’Ufficio Legale Monica Canepa e Emanuela Guarino, le quali hanno ribadito la correttezza degli atti adottati dal Commissario Straordinario, ottenendo così il rigetto del ricorso proposto dall’ex dirigente.

Il Giudice De Giorgi, specificatamente, non ha valutato la condizione economica dell’avv. Trane tanto grave da ledere i suoi diritti fondamentali e relegarlo in uno stato di indigenza. Secondo il Giudice, infatti, Trane potrà riprendere la sua attività di avvocato, la quale gli permetterà di godere di una condizione economica che, complice uno stato economico-patrimoniale pregresso non allarmante, non giustifica un provvedimento cautelare di reintegro nel ruolo di dirigente occupato per 18 anni. Inoltre, sempre nella narrativa del decreto, è stato evidenziato come, avendo l’incarico in oggetto natura fiduciaria, l’avv. Trane non potesse serbare aspettative rispetto al mantenimento dell’incarico a tempo indeterminato.

Pertanto, per le ragioni rappresentate, l’avv. Trane (difeso dagli avvocati Francesco Silvestre e Rubina Ruggiero) potrà eventualmente vedere soddisfatte le proprie richieste risarcitorie, legate alla circostanza che il contratto aveva scadenza nel 2019, solo in sede di merito.

Andrea Pezzuto
Redazione
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