Il dott. Franco Leoci mette ai raggi X la gestione amministrativa del Comune

comune brindisi

BRINDISI – Riceviamo e pubblichiamo una nota del dott. Franco Leoci.

In data 20 c.m. è stato gentilmente pubblicato da questo Organo di informazione, un articolo dello scrivente che ha evidenziato fra l’altro gli aspetti di eventuali danni erariali prodotti nel tempo dagli amministratori del Comune e le cui conseguenze continuano a ricadere inesorabilmente sui cittadini già oppressi dall’oneroso peso fiscale dei tributi locali ed ha voluto assumere impegno di ragionare in altra occasione su determinate problematiche di natura amministrativa riguardanti l’Ente.

Ed allora, nell’assolvere a detto compito è doveroso richiamare innanzitutto l’assioma che in linea di principio mal si concilia un discorso di sintesi su di un atto comunale con la facilità di rendere lo stesso accessibile ad una platea di soggetti aventi culture diverse: la difficoltà a discutere sulle complesse norme e sulle procedure di natura tecnica inerenti la materia degli Enti Locali comporta maggiore onere di responsabilità nel rappresentare ai cittadini, senza infingimenti, lo stato reale dei fatti al fine di contribuire alla realizzazione degli obiettivi generali della Comunità amministrata.

Ciò detto, è ineluttabile che, ancora prima di affrontare alcune problematiche, sia evidenziata con la dovuta serenità ed obiettività e lungi quindi da toni rancorosi, la questione principe che di fatto ostruisce da numerosi anni il normale percorso dell’Ente locale: la mancata intesa fra i due organi di gestione del Comune e cioè quello di programmazione e quello esecutivo.

Va precisato, da subito, che da più parti e per diverso tempo sono stati costruiti ponti di collegamento fra i due organi, ma con risultati assolutamente insignificanti sul piano operativo e con la sola constatazione di accuse improprie, rivolte nei confronti dell’Organo di programmazione dell’Ente, da cittadini e parte della Stampa on line, per effetto della sconoscenza della vigente normativa regolante i rapporti fra gli organi gestionali del Comune. Naturalmente, è accaduto che nel corso degli anni i gestori dell’Ente hanno sempre trovato un reciproco “accomodamento” nel senso che l’equilibrio per la “non belligeranza” si è retto nella consapevolezza della ibrida gestione dei ruoli, al di là dei rapporti non conferiti e non previsti, con l’abuso “sine titulo” di azioni non corrette sul piano della regolare gestione dell’Ente.

Non occorre richiamare i numerosissimi atti depositati presso l’Ufficio di presidenza del Consiglio Comunale o del Collegio dei Revisori dei Conti per avere contezza dei rapporti fra i suddetti Organi, è sufficiente prendere atto in sintesi, dal sito dell’Ente, dei provvedimenti adottati dagli Organi comunali, precedenti all’attuale gestione commissariale, per avere testimonianza in atti dello scavalco del ruolo di stretta attinenza dell’apparato burocratico che, oltre a non opporre osservazioni di legittimità, ha consentito la esecuzione di deliberazioni che non appaiono in linea con le norme sulla sana gestione dell’Ente sì da ipotizzare azioni di illecito amministrativo.

Per chiarezza di propositi, si intende richiamare l’attenzione della gran massa dei cittadini sul dovere di conoscere fatti e responsabili di ritenuta mala gestione del Comune al fine di esercitare i propri diritti in difesa dello sperpero di risorse finanziarie pubbliche e per la costruzione del vivere civile al passo con i tempi.

In buona sostanza e tralasciando la questione relativa ai danni erariali cui è stato fatto cenno nel precedente articolo, ora ci si chiede se sia il vertice amministrativo dell’Ente o l’Organo di programmazione a dover rispondere, per esempio e per economia di tempo e spazio, sui pochi  argomenti sotto indicati ed in particolare sul procedimento di individuazione dei responsabili, sotto il profilo finanziario, per i danni causati alla collettività. Si ritiene, quindi, richiamare i seguenti argomenti:                                                                                                                                                                                                                         – la mancata messa in mora dei crediti del Comune;                                                                                                                                                                                  – i mancati recuperi alle casse comunali degli ingenti importi erogati al personale e ritenuti illegittimi dal segretario generale dell’epoca, dr.ssa Paola Giacovazzo e dal Collegio dei Revisori;

– la mancata verifica sugli adempimenti affidati a società esterna relativi al pagamento delle retribuzioni a tutto il personale dell’Ente segretario generale incluso;                                                                                                    – il danno erariale del capo ufficio tecnico per eventuale non aggiornamento dei costi dei permessi di costruzione;                                                                                                                                                                       – le azioni conseguenti alle verifiche eseguite dall’Ufficio interno di controllo sugli atti dell’Ente ed in particolare per le iniziative a fronte del piano anticorruzione al Comune in cui il revocato segretario generale ha dichiarato “ex abrupto” la sussistenza di concreti pericoli di corruzione e pressioni terze al Palazzo di città;                                                                                                                                                                                                 – la conclusione dell’indagine e restituzione dei compensi erogati ai componenti ARO 2 fra i quali anche a dirigenti;                                                                                                                                                                                                                             – l’utilizzo dei proventi per sanzioni al codice della strada;                                                                                                                                  – la denuncia di danno erariale concretizzatosi per l’inutilizzo da anni dall’acquisto di un opera pubblica o suo utilizzo parziale inferiore alle potenzialità economiche e funzionali del bene. E’ il caso dell’ex cinema teatro Di Giulio acquisito da anni al patrimonio comunale per il quale oltre alle spese di acquisto si sostengono importi senza mai usarlo;                                                                                                                                               – la indebita erogazione di diritti di rogito notarile a segretario generale e vice e al presidente del Nucleo di Valutazione;                                                                                                                                                                                                               – la verifica della legittimità della delibera di collocazione in aspettativa di dipendenti a seguito di incarico dirigenziale;                                                                                                                                                                                  – la definitiva attestazione di chiusura relativa alla ispezione eseguita dal MEF nel periodo maggio-giugno 2009 con la segnalazione di ben 18 irregolarità, specie in tema di personale dipendente;

– la verifica delle retribuzioni erogate al personale dirigente con riferimento al salario accessorio;

– la revoca o conferma del provvedimento n. 2 del 16/3/2016 assunto dal Commissario dr. Castelli, notificato ai dirigenti dell’Ente, ma probabilmente non conosciuto dall’attuale Organo commissariale;

– la mancata riscossione dei fitti per gli immobili comunali o per il pagamento illegittimo di canoni di acqua e fogna degli stessi immobili;                                                                                                                                                                             – la mancata informazione dovuta ai cittadini sulla reale situazione finanziaria del Comune significata con precise ed inequivocabili sentenze della Sezione Regionale Puglia della Corte dei Conti;

Oltre ai ristretti argomenti sopra citati si ritiene di superare a piè pari la questione relativa alla Brindisi Multiservizi, in quanto abbondantemente trattata in altre occasioni e per il dovuto rispetto deontologico nei confronti del nuovo amministratore della partecipata. Si vuole solo rappresentare all’attenzione della sub commissaria, dr.ssa Mariangela Danzì, la opportunità della revoca della delibera di Giunta comunale n. 233 del 23/12/16 relativa alla assurda proposta di indirizzo di fusione (senza neanche una relazione di una Due Diligence) per incorporazione tra BSM ed Energeko citata dall’anzidetta in occasione di affidamento di lavori a quest’ultima società. Giusto appare rivolgere un cenno alla situazione del settore Affari Legali laddove è possibile riscontrare, in atti, comportamenti sanzionabili da parte di alcuni Uffici per omissione o tardive notizie di causa chieste dai legali interni, creando talvolta confuse azioni nell’esercizio di difesa dei diritti dell’Ente. Sta di fatto che non può sottacersi l’enorme contenzioso esistente, specie con riferimento ai numerosi giudizi intentati dal personale dipendente per modesti importi o per mancata opposizione ai molteplici decreti ingiuntivi emessi dal Tribunale nei confronti dell’Ente: è evidente che detta situazione va immediatamente chiarita, nell’ambito dei diritti/doveri degli organi di gestione sopra citati, da poiché la stessa genera debiti fuori bilancio, oltre a danni erariali per mancato impegno di spesa, che non possono ricadere sui cittadini.                                                                                                                                    Invero, bisogna pur prendere atto con compiacimento che l’Organo commissariale ha inteso adeguarsi ai suggerimenti procedurali ricevuti in tema di adozione di delibere di affidamento di incarichi legali a professionisti esterni all’Ente, ma resta tuttavia la anomala situazione contabile precedente sull’argomento che pare suscettibile di qualche “accomodamento” legittimo.

Ed infine, ma non ultimo per importanza, si ritiene utile evidenziare in maniera molto sintetica alcuni aspetti della Ripartizione Ragioneria e Bilancio, che rappresenta il cuore pulsante del Comune ed è radicata a numerose complesse norme e particolari procedure. Non è lontana la data in cui la attuale ed infaticabile responsabile di detta Ripartizione lascerà l’incarico a seguito del conseguimento del diritto alla pensione e, quindi, sin d’ora, si appalesa la necessità della sostituzione in prova di altro dirigente. Si ha l’impressione, talvolta, che interessi ad una ristretta minoranza di cittadini la esplicita composizione delle voci di bilancio del Comune per la scarsa conoscenza della vigente normativa. E’ possibile che siano i meno ad essere interessati al bilancio di previsione o consuntivo o alla mancata tenuta del libro inventario del patrimonio, o all’adozione di provvedimenti di variazione di bilancio, o di equilibrio di bilancio o di approntamento del DUP (documento unico di programmazione) o di verifica dei residui attivi e passivi e a tanti altri documenti ancora, per la scarsa conoscenza della vigente normativa che assegna all’Ente Locale l’impianto operativo della propria gestione con esclusivo riferimento ai documenti finanziari di sostegno. Accade, quindi, che inconsapevolmente la non oculata stesura degli atti contabili consegue situazioni che vanno dai profili di default all’incontrollato indebitamento, dalla eccessive onerose richieste di anticipazioni bancarie ai ritardati pagamenti ai fornitori e così via.

Si è inteso offrire un contributo di pensiero relativo a fatti amministrativi riguardanti il Comune di Brindisi nella intima speranza che lo spazio di tempo di gestione restante all’Organo commissariale possa essere utilizzato per la risoluzione di alcune questioni sopra prospettate e al fine, ove possibile, di richiamare l’attenzione indistintamente dei potenziali candidati alle prossime elezioni amministrative su circostanze ritenute di notevole interesse per la comunità.

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