BRINDISI – E’ possibile affermare che, dalla lettura di provvedimenti ed atti pubblicati e giacenti presso gli uffici comunali di Ragioneria, Lavori pubblici, Urbanistica, Presidenza del Consiglio, Collegio dell’organo di Revisione Contabile, la situazione finanziaria riguardante il Comune di Brindisi rappresenta solamente uno dei problemi, e peraltro non il primo, che non consente all’Ente la redazione di un concreto bilancio di programmazione sulla base di una regolare e sana gestione collegata alle effettive risorse disponibili.
Non sono in molti a condividere detto pensamento e fra questi probabilmente il commissario prefettizio Dott. Santi Giuffrè, che ha ritenuto convocare una pseudo conferenza stampa al fine di far luce sullo stato economico-finanziario del Comune. Alcuni partecipanti all’incontro, forse storditi dallo strano tenore confusionario degli argomenti trattati, riferiscono di aver assistito al soliloquio commissariale relativo ad una serie di lamentazioni addebitali a…. qualche Santo che contrasta tutte le azioni tendenti al legittimo recupero delle risorse vantate dal Comune, ma che tutto sommato la attuale illiquidità è critica ancorchè vi siano fattori di speranza per il superamento di detto stato.
No, sig. Commissario Santi Giuffrè. Sono stato fra i primi, non è un vanto ma solo una personale constatazione, a sollevare il problema suddetto e con esso ribadire la ipotesi di pre dissesto finanziario del Comune fortemente avversata dal contenuto deliberativo n. 2 del 16/3/16 e dalle dichiarazioni su organo di informazione dal suo predecessore Dr. Castelli che rilevano una situazione contabile diversa e comunque lontana da profili di defult. Sta di fatto che gravi ed evidenti appaiono alcuni comportamenti di non trasparenza nella gestione dell’Organo commissariale che vanno comunque rilevati al fine di consentire utili operazioni di ravvedimento innanzitutto nei confronti della cittadinanza.
In assenza di informativa, per la quale devono essere accertate le motivazioni ed individuati i responsabili, da parte dei due precedenti Organi gestionali del Comune, il primo di programmazione ed il secondo esecutivo, è obbligo materiale e forse morale dell’attuale amministratore comunicare alla cittadinanza il complessivo stato socio economico in cui si trova il Comune. E’ conseguenziale, allora, che il Commissario prefettizio debba, con il sistema ritenuto più idoneo, informare i cittadini sullo stato di inagibilità, partendo dalla ispezione del MEF (ministero Economia e Finanze) che ha fotografato in ben 18 gravi irregolarità l’operato del Comune. Ma ancor più obbligatorio, oltre che trasparente, riviene dalla mancata comunicazione alla cittadinanza delle numerosissime e gravi decisioni (sentenze) da parte della Sezione regionale di controllo per la Puglia nei confronti del Comune: se detti provvedimenti, ivi compreso quello più sopra citato, non sono conosciuti dall’organo commissariale è di tutta evidenza che dovrà essere provveduto, avviando contestualmente le operazioni di addebito nei confronti dei responsabili. In siffatto contesto trova la necessità di verifica se siano stati adottati interventi, come giusto, da parte del locale Collegio dei Revisori dei Conti. Ed è ragionando sui temi di cui sopra che emerge la discrasia fra i due organi di gestione dell’Ente che pure è stata affrontata, ma con irrilevanti risultati: la conoscenza del Vertice amministrativo e della dirigenza dei provvedimenti più sopra citati porta a ritenere che anche l’Organo commissariale abbia cognizione di tali atti.
Sembra, in conclusione, che gli interessati ai problemi finanziari dell’Ente, specie in questo periodo, debbano andare alla ricerca delle competenze normative fra gli organi gestionali per il recupero delle entrate e per tutte le omissioni tributarie: non è così come non è comprensibile l’adozione di atti contabili tipo variazioni o equilibrio di bilanci, adottati a distanza di pochissimi giorni e che le numerose segnalazioni indicate in sede di conferenza, costituenti già danno erariale, devono trovare risoluzione fra i gestori del Comune.