BRINDISI – Non è solo la palestra del corpo, ma spesso lo è anche dell’anima. Lo sport, con le sue mille sfumature, riesce ad abbracciare davvero tutti i tipi di persona, per un benessere psico-fisico sempre al top. Ma come tutte le belle cose e come anche le più solide storie d’amore, finisce. E potrebbe essere il caso delle varie attività sportive in città.

Newspam, lo scorso 4 dicembre, snocciolando la questione dei costi dei ticket sportivi (https://www.newspam.it/cultura-e-sport-cara-brindisima-quanto-ci-costi), denunciò proprio un probabile repentino ed inesorabile tracollo dello sport a Brindisi. Vi avevamo fornito dettagliatamente cifra per cifra, euro per euro, quanto le società sportive (e quelle culturali) siano costrette a versare nelle casse comunali per i loro eventi. Somme da capogiro. Va detto che tutto ciò è dovuto anche dall’aumento dei ticket del 100% nella precedente gestione commissariale.

Ad oggi, l’eventuale conferma di un addio dello sport in loco. Da dove scaturisce? E’ figlia proprio della previsione di bilancio approvata dalla Giunta comunale per il corrente anno.

L’Amministrazione, infatti, ha previsto una somma entrate pari a 300mila euro proveniente dai ticket sportivi. Ma di fatto, tale previsione pressoché ottimistica, cozza, poi, con quanto sta accadendo in città.

Come purtroppo ben noto, molte società sportive hanno da tempo chiuso i battenti ed altre, per evitare di ‘morire’, si sono fuse con alcune compagini dei Comuni limitrofi (vedi Mesagne Volley o Volley 80, oggi chiamata Brindisi-San Vito Volley, ndr). Dunque, anche una seduta di allenamento può definirsi ‘trasferta’, con tutti i costi aggiuntivi che ciò ne comporta.

Voci vicinissime a Palazzo di Città, inoltre, hanno assicurato, ad oggi, che gran parte delle società sportive dilettantistiche locali hanno deciso di gettare la spugna e di non rinnovare qualsivoglia contratto con l’Amministrazione, proprio per i prezzi così esosi dei ticket sportivi.

Pertanto, ricapitolando: alcune società fuse con quelle dei paesi limitrofi ed altre rassegnate a non fare sport a Brindisi; la domanda sorge spontanea: il miraggio dei 300mila euro nelle casse comunali, da dove nasce? E’ frutto di una visione trascendentale dell’attuale Giunta, oppure in città arriveranno le varie Juve, Milan, Inter, Roma? Se così fosse, un plauso all’Amministrazione.

Al di là di una facile ironia, ci interroghiamo davvero sulla veridicità di quanto si legge nella previsione di bilancio 2017.

Sport, oneri ed onori, dunque. Una città sempre più vittima della mala politica, che l’ha vista affondare assieme a chi avrebbe dovuto salvarla, perdendo lo sport, perderebbe risonanza e prestigio e cadrebbe ancor più in quel dimenticatoio nel quale nessuno si augura finisca.

Insomma, pare che Palazzo di Città, in questi anni, abbia lapidato qualsivoglia plus sportivo, mozzando la voglia di rivalsa della città stessa.

E’ davvero la morte dello sport che Brindisi vuole?

Tommaso Lamarina
Redazione

2 COMMENTI

  1. è giusto pagate il ticket per usufruire degli spazi per allenamenti e partite negli impianti sportivi comunali, sempre se questi siano idonei alla pratica dello sport. Tutti gli sportivi brindisini sanno che nel PalaMalagoli tutto si può fare tranne che giocare a basket.Ho lottato per anni per cercare di fare aggiustare come si deve il parquet del PalaMalagoli, tutti gli interventi sono stati precari ed hanno peggiorato le condizioni del parquet. In più parti del campo è impossibile palleggiare e per fissare i listelli sono stati usati i chiodi, uno scempio , vedere e provare per credere. Inviterei i massimi dirigenti dell’ufficio sport vecchi e nuovi ed i signori che hanno omologato il campo di gioco. Non vi dico quando piove, nel PalaMalagoli occorre l’ombrello per non bagliarsi. Non sono storie inventate ma fatti che accadono da molti anni e che tutti quelli che hanno lavorato e lavorano all’ufficio sport sanno.

LASCIA UN COMMENTO