Il caso Brindisi: con il “fantasista” Giuffrè e la “goleador” Danzì la città inizia a sognare la “normalità”

BRINDISI – Se il dr. Santi Giuffrè fosse un calciatore, indosserebbe la maglia numero 10, quella riservata ai fuoriclasse, perchè non può essere classificato altrimenti un professionista con il curriculum, il carisma e la competenza dell’ex commissario di polizia, che sempre da commissario, ma prefettizio, adesso prova a portare la città di Brindisi fuori dall’emergenza. Ogni fantasista, però, ha bisogno di una “punta” di riferimento che possa concretizzare e finalizzare la manovra, e se la situazione, come detto, è emergenziale, non puoi sperare di meglio che la maglia numero 9 la indossi una collega che, fino a qualche mese addietro, era stata assegnata alla Direzione di Comando e Controllo del Dipartimento della Protezione Civile nella missione “Sisma Centro-Italia”.

Santi Giuffrè e Mariangela Danzì: a dividerli 6 anni, ad unirli – oltre alla sicilianità – una personalità forte, spiccata, peculiarietà che, messa al servizio del perseguimento di un obiettivo comune, non sfocia nel conflitto ma diventa risorsa, complementarietà, come spesso avviene tra persone intelligenti. Ed i brindisini, con il passare dei giorni, stanno prendendo sempre più contezza di quanto sia bello essere governati da gente che fa della legalità e della trasparenza le proprie direttrici. Altre volte la città era stata guidata da strutture commissariali, ma queste, francamente, avevano sempre lasciato un retrogusto amaro. Questa volta, invece, pare tutto diverso ed ai brindisini, a quelli che amano la propria città e che vivono nel rispetto delle regole del vivere civile, non pare vero.

Che la figura di Mariangela Danzì non sarebbe stata secondaria nello scacchiere commissariale lo si è compreso presto, precisamente in occasione della conferenza stampa di presentazione della riorganizzazione della macchina amministrativa. In quella circostanza, il Commissario Giuffrè lasciò la scena alla Sub-Commissaria Danzì: segnale inequivocabile della stima e della fiducia che lo stesso ha sin da subito riposto nella numero 2 di Palazzo di Città, o meglio, nella “numero 9”.

In realtà, chi ha scorso il curriculum di Mariangela Danzì prima del suo arrivo a Brindisi ha subito intuito che la sua presenza non sarebbe stata “di contorno”: laureatasi a 24 anni in Scienze Politiche con il massimo dei voti, la professionista siciliana ha ricoperto il ruolo di Segretario Generale presso numerosi Comuni, e di particolare rilievo sono risultate le esperienze al Comune di Genova (2007-2012), a quello di Novara (2012-2016), a quello di Sesto San Giovanni (2005-2007) ed a quello di Vigevano (2000-2005). E proprio a Vigevano la dr.ssa Danzì ha ricoperto per due anni l’incarico “ad interim” di Dirigente del Comando della Polizia Municipale: viene dunque immediato pensare che il suo interventismo nella repressione delle cattive pratiche perpretate dagli automobilisti e dai conferitori “compulsivi” di rifiuti siano il frutto di una certa dimestichezza maturata sul campo.

Così come non sono frutto del caso neppure gli interventi innovativi approntati dal Comune, dato che la Sub-Commissaria ha ricoperto il ruolo di Professoressa in un Master avente come tema l’Innovazione nella Pubblica Amministrazione (MIPA). Il nuovo modello gestionale che si vuole introdurre nelle società partecipate, ed in particolare nella Multiservizi, ed il nuovo approccio – maggiormente partecipato ed inclusivo dei cittadini – con il quale si sta affrontando l’atavica problematica della gestione del servizio di igiene urbana e di raccolta dei rifiuti, rappresentano misure che vanno per l’appunto nella direzione di un ammodernamento della pubblica amministrazione.

Ed a proposito di innovazione, parlavamo in precedenza della riorganizzazione della macchina amministrativa. Sul punto, la dott.ssa Danzì ha esaustivamente espresso la propria visione nel corso di un’intervista che risale a quando la stessa ricopriva il ruolo di Segretario Generale del Comune di Genova: le cronache di quel periodo narrano di frizioni sorte con la classe politica e non solo, ma parlano anche di una macchina amministrativa completamente rivoluzionata, dove sono state inserite tante donne nei ruoli chiave, dove è stata portata avanti una minuziosa operazione volta a rendere più trasparenti i procedimenti, dove sono state bandite gare d’appalto per ogni affidamento (e ciò avrebbe rappresentato una delle principali cause dell’insorgenza dei predetti “mal di pancia”). In merito a tale ultimo aspetto, molto interessanti risultano le affermazioni della dott.ssa Danzì rispetto alla gestione degli appalti: per garantire controlli più incisivi da parte della pubblica amministrazione – secondo la professionista – sarebbe necessario indire poche (ed economicamente consistenti) gare, così da avere un numero limitato di contraenti, ovvero appaltatori, sui quali effettuare le verifiche del caso rispetto a possibili negligenze degli stessi o delle ditte subappaltatrici.

Accanto a questo accorgimento, la Danzì ne individua altri, che spaziano dalla necessità di una Centrale Acquisti comune a tutto il sistema delle partecipate (per evitare richieste di aumenti da parte del contraente, magari approfittando di specifiche non chiare) fino all’eliminazione del sistema del massimo ribasso con taglio delle ali nelle gare d’appalto, il quale favorirebbe pratiche collusive, inficerebbe la qualità dei lavori e disincentiverebbe la sana competizione tra le aziende, con fisiologiche ricadute negative in termini di sviluppo e di occupazione.

Altro snodo fondamentale – secondo la dott.ssa – per restituire maggiore trasparenza ed efficienza alla macchina amministrativa è quello che passa attraverso una responsabilizzazione di dirigenti e funzionari, ai quali deve essere garantita assoluta autonomia ed indipendenza rispetto agli amministratori, i quali si devono limitare a svolgere il loro compito di indirizzo e di vigilanza, senza ingerire nelle valutazioni dell’apparato tecnico. D’altronde, è nelle cose che il politico, sempre proteso alla ricerca del consenso, sia portato a negoziare con il cittadino, e se il politico si interessa di appalti, è immaginabile che lo stesso sia disposto a negoziare sulle regole e sulla trasparenza. E’ questa, dunque, – a dire della dott.ssa Danzì – la ratio secondo la quale l’operato del dirigente deve essere impermeabile agli aneliti degli amministratori, e tutto ciò passa, come detto, attraverso una maggiore assunzione delle responsabilità in capo ai tecnici.

E proprio in questa direzione va letta l’operazione di stabilizzazione di dirigenti e funzionari predisposta dalla gestione commissariale attraverso il Piano Assunzioni da poco approntato: come è facilmente intuibile, un tecnico con una condizione contrattuale che lo relega alla precarietà sarà maggiormente incline, per necessità, ad acconciarsi alle richieste dell’amministratore di turno, il quale, in fondo, è come se fosse il suo datore di lavoro.

Tuttavia, alla stabilizzazione va coniugata una turnazione frequente dei tecnici e dei funzionari che occupano uffici di particolare rilievo ed interesse: d’altronde, appare fisiologico pensare che una lunga permanenza in uno stesso Ufficio possa condurre alla formazione di incrostazioni ed all’accondiscendenza verso pressioni reiterate.

“Temo la tolleranza verso il mancato rispetto delle regole e la circostanza che questo possa addirittura essere considerato come un valore aggiunto”, sosteneva precoccupata la Sub-Commissaria nel corso dell’intervista richiamata. Un cruccio che accomuna tanti brindisini che, in queste settimane, stanno finalmente riscoprendo la valenza ed i benefici che il “buon governo” genera tangibilmente nel quotidiano. La speranza è che almeno questa volta la forte percezione di discontinuità rispetto al passato possa stimolare la parte sana della comunità a riscoprire la piacevolezza di riappropriarsi della propria città, di scegliere in maniera “potestativa” il proprio futuro. Potestativo: “diritto soggettivo che consiste nel potere riconosciuto a un soggetto di cambiare, mediante un atto unilaterale, la situazione giuridica di un altro soggetto, che non può opporsi alla modificazione”. E’ forse giunto il momento, dunque, che la gente onesta, la quale costituisce inconfutabilmente la maggioranza assoluta della popolazione, eserciti finalmente questo benedetto diritto: e quando ciò avverrà, nessuno potrà più “opporsi alla modificazione”.

Andrea Pezzuto
Redazione

6 COMMENTI

  1. Tutto bello ed efficiente…se dovessero restare qualche anno. Ma da qui a qualche mese ci saranno le elezioni e noi ci ritroveremo con gli stessi “politicanti” e …continuate voi.

  2. in effetti oggi pometiggio ho visto finalmente strade pulite come credo che si stanno rimodulando i cassonetti anche se e’ un operazione in corso….bisogna intervenire sulla multiservizi per tagliare erba ai bordi dei msrciapiedi….nella speranza che venga concordato con ecotenica…

  3. Non è tutto oro ciò che luccica… e non sono convinto che il prossimo anno si voterà, visto il preciso obbiettivo di questa gente di mandare il Comune in dissesto finanziario onde non far andare la Città al voto… vedremo!

  4. In bocca al lupo Mariangela! Complimenti per il meritato alto incarico, che mi riempie di gioia e di speranza. Spero che ti diano il tempo di realizzare tutti quegli accorgimente che brillantemente sono stati sommariamente indicati dal reporter. Sono pienamente convinta che le tue doti professionali ti consentiranno di tracciare un solco indelebile, anche se dovessi stare pochi mesi a svolgere le tue mansioni. Mi consta che ciò è possibile se si ha il coraggio di farlo! E tu ne hai da vendere! I nostri figli potranno avere così un metro di paragone, sul quale potranno contare, suscitando loro il desiderio di impegnarsi negli aggiornamenti a largo raggio e perseverare nell’intento di tutelare la comunità servita, oggi totalmente bistrattata. La batteria non mi permette di andare oltre. Sono felice per te. Il tuo impegno sarà di incoraggiamento alla collega di Taormina, Rossana Carrubba.

  5. quando cadde la giunta Carluccio mi augurai 1,10,100 commissari prefettizi…ne è arrivato uno ma, a quanto pare, vale per 100!! complimenti a lui ed ai suoi collaboratori. La città di Brindisi ha un disperato bisogno di legalità. Auguri! e speriamo di votare il più tardi possibile, per riconsegnare la città ad incapaci, dilettanti e maneggioni!!