“I Moderati, Idee, Azioni e responsabilità per un futuro diverso”

Claudio Niccoli

Per raccontare in che epoca viviamo, basta che vi dica a cosa ho assistito prima dell’inizio di un Consiglio Comunale, dei giovani che avevano delle sciarpe e dei cartelli di centro destra e dei giovani che avevano bandierine rosse e cartelli di sinistra. Ho pensato per un attimo di essere allo stadio, in tribuna centrale a vedere la curva nord che si contrapponeva a quella sud dei tifosi.

Abbiamo ridotto la politica a un tifo da stadio, alle urla, agli scontri estremistici, abbiamo perso la ragione del confrontarsi, pur nelle diversità di vedute, la ragione dello stare insieme, del difendere i propri ideali.

Abbiamo offeso la democrazia, mortificando le minoranze, coloro i quali in mille difficoltà non si sono adeguati ad un regime dell’apparire più che dell’essere, si fa politica su Facebook, più che nelle piazze e nelle istituzioni e più facile si strumentalizza meglio, si illude la gente di essere protagonista del cambiamento.

Il dato vero e che si diventa artefici della cancellazione dell’individuo, per lasciare spazio alla tendenza, alla pancia del paese, alla emotività, alla improvvisazione, all’ignoranza.

Essere oggi moderati, laici, cattolici, progressisti, conservatori non è facile, anzi è difficilissimo.

E’ più facile essere populista, farsi toccare dal bagno della folla , fregandosene degli ideali,della costituzione dei valori e della civiltà dello stare insieme.

Elettoralmente paga di più urlare, fare finta di dire la verità, rompere ogni protocollo comportamentale, insomma fare finta di essere uno di loro, uno di noi.

I moderati in questo paese rischiano di essere spazzati via , dal populismo e dalla demagogia, essi devono avere il coraggio e la forza di riunirsi, di discutere, di tracciare una linea di confronto , non importa se si sta a destra o a sinistra, bisogna aprire il dibattito per far emergere le ragioni dello stare insieme no del dividerci, pur nelle diversità.

Abbiamo l’obbligo di difendere la costituzione, nella sua essenza di libertà, democrazia e pluralismo.

Abbiamo l’obbligo di spiegare le nostre ragioni, di fermare questa deriva democratica e questa schizofrenia dell’apparire, questo modo di urlare i concetti vuoti e privi di strategie,per illudere la gente.

La storia ci ha insegnato che anche nei momenti più bui , quando tutto era nero e sembrava nero, esistevano delle minoranze, degli uomini liberi che proponevano i loro ideali, pagando prezzi altissimi individualmente, ma tracciando successivamente per il paese una vita democratica, pluralista, libera.

Bisogna ritornare alla discussione, agli incontri, aprire le officine delle idee, aprirsi ai giovani alle donne, al mondo produttivo, bisogna insomma essere protagonisti del proprio futuro senza paure, senza mirare al consenso immediato, ma costruire le basi per un paese migliore, questo è ed sarà il nostro compito di uomini liberi.

Per tutte queste ragioni e per tante altre , che emergeranno dagli incontri e dalle discussioni che il movimento IDEA per Brindisi lancia l’iniziativa per una Conferenza Programmatica aperta, da concordare,  a tutte le forze moderate ai  partiti e ai movimenti che si riconoscono nei valori della democrazia, della libertà e nei valori della costituzione, per aprire dibattiti e confronti e proposte di rilancio del territorio, dell’industria, dell’occupazione, ma per trovare soprattutto, la sintesi dello stare insieme nell’interesse del territorio, della democrazia e della libertà.

Claudio Niccoli (Coordinatore Prov.le IDEA)

1 COMMENTO

  1. Un bell’articolo del tutto condivisibile che fa chiaramente trasparire una formazione politica repubblicana e, come tale, di governo e di apertura all’innovazione razionale, possibile e sempre localizzata nell’ambito della costituzione e delle norme vigenti.
    Anche una proposta condivisibile che apre al confronto delle idee, dei programmi, traguardando, senza implicazione di maggioranza e/o minoranza, ad un territorio che ha la necessità di far crescere la propria identità ed una popolazione (anche politica) capace di garantire un futuro diverso e più sostenibile.

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