I LAVORATORI DELLA CMC di Carovigno, RISCHIANO DI RIMANERE IN CASSA INTEGRAZIONE

L’incontro di FIOM, FIM, UILM, tenutosi in Confindustria con l’amministratore delegato non ha prodotto nessuna soluzione positiva sul piano occupazionale. La CMC industria locale aerospaziale, monocommitente con la Leonardo, non riesce a trovare altre commesse. La decisione di delocalizzazione in Polonia di alcune lavorazioni, come era prevedibile ha ulteriormente indebolito le possibilità di rilancio del sito di Carovigno con i suoi storici 50 dipendenti. A sua volta lo stabilimento di Brindisi della Leonardo, che aveva assicurato fino a ieri due linee di lavorazioni sugli Elicotteri, ha dovuto far rientrare quelle linee per dare lavoro ad altrettanti dipendenti provenienti dalla ben più grave crisi dello stabilimento Leonardo della vicina Grottaglie con 600 esuberi. La pazienza dei lavoratori della CMC e delle loro famiglie è ormai al limite. Ed alla proprietà tramite il sindacato unitariamente chiedono di fare qualcosa nei confronti delle istituzioni, ma anche della stessa Leonardo in particolare ed in generale alle altre industrie aerospaziali non in crisi, per impedire la perdita di 50 posti di lavoro ad alto livello professionale, vanto ed economia di una città come Carovigno. L’industria aerospaziale nella provincia di Brindisi non è poca cosa, ma purtroppo da anni, prima ancora della pandemia, sta perdendo centinaia di posti nell’indotto ( Tecnomessapia, a Ceglie Messapica, GSE a Brindisi, e tante altre piccole realtà che insieme costituiscono perdite ingenti. Bisogna che le Istituzioni e quello che rimane della politica non lascino soli i lavoratori ed il sindacato ed anche le piccole imprese locali. Deve essere chiaro a tutti che ogni posto di lavoro perso, si trasforma in tragedia per l’intera società.

Angelo LEO
Segretario Generale FIOM CGIL Brindisi

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1 COMMENTO

  1. LIBERA IMPESA IN LIBERO MERCATO :come si fà a trattenere in loco attività commerciali ed industriali senza intralciare gli interessi e la libertà di cercare per motivi strategici ed economici di cessare attività in un loco é delocalizzare dove meglio gli pare piü opportuno . Cosa ci si poteva aspettare dopo le privatizazzioni dei colossi industriali Italiani. Come salvare i 50 posti di lavoro si annuncia la cessazione delle attività in fabrica annunciando candidamente la delocalizzazione della produzione in Polonia sprecando la profissionalità ed il saper fare delle maestranze qui allo stabilimento di Carovigno. Trovare il modo di acquisire la fabrica e le sue strutture prospettare il mercato é produrre altro. il presente é l’avvenire ve lo dovete costruire da soli. Le istituzioni non faranno niente , si finisce in cassa integrazione e chi se visto se visto. 45 anni di lavoro in coop idraulica questo 2021 si festeggia i 75 esimo.

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