I Cobas protestano contro la Provincia per i lavoratori della società Santa Teresa

BRINDISI – Riceviamo e pubblichiamo una nota del Sindacato Cobas sulla protesta dei lavoratori della società Santa Teresa.

Il Sindacato Cobas ha sostenuto in questi giorni la protesta dei lavoratori della Santa Teresa ed in particolare oggi con la occupazione del salone della provincia di Brindisi.

I lavoratori denunciano la arroganza del Governo Italiano che, a fronte della vittoria del referendum del 4 Dicembre dell’anno scorso, non manda i necessari finanziamenti per le attività che sono chiamate a gestire obbligatoriamente le Provincie.

La protesta si è rivolta in questi giorni anche contro la Provincia di Brindisi a cui si chiede di organizzare una protesta a Roma, a Palazzo Montecitorio.

La UPI (unione province italiane) così come ce lo aspettavamo non protesterà contro questa assurda situazione ma chiede al Governo che per il prossimo anno si possa ritornare ad una cosiddetta normalità.

I soldi del Governo che attendevamo a Natale sono arrivati a Pasqua, ma in una misura scandalosa.

Il Governo ha destinato solo 2 milioni di euro per la provincia di Brindisi, di cui uno per le funzioni proprie dell’Ente ed un altro per la manutenzione delle strade ex-Anas.

Le attività per le strade ex Anas non sono quelle svolte dalla Santa Teresa ma riguardano le aziende esterne per il tappetino d’asfalto .

I lavoratori rifiutano i contenuti del  piano della durata di 2 mesi (1 Maggio – 30 Giugno) approntato dalla Provincia che sono un contentino una tantum , dalle prospettive a dir poco incerte e chiedono di essere portati a Roma con la fascia tricolore portata dal Presidente della Provincia, Maurizio Bruno.

I lavoratori queste le diranno sia nella riunione sindacale di domani mattina, 28 Aprile, alle 10,00 sia nel consiglio provinciale  che si svolgerà dopo alle ore 12,00.

Soprattutto il Sindacato Cobas contesta la mancata conoscenza delle risorse per la Santa Teresa per il 2017, visto che dopo questi 2 soldini del  Governo non ne arriveranno altri.

Della attivazione di corsi di formazione professionale, tema centrale per un ipotetico rilancio della Santa Teresa, resta solo un pio desiderio.

Del necessario cambio dello statuto della Santa Teresa per permettere l’ingresso di comuni e di privati non se ne vede neanche l’ombra.

Il raccordo con la Regione Puglia per valutare progetti per il territorio  ed occupazione  non è mai stato attivato.

Da qui le nostre preoccupazioni come Cobas che continueremo a sostenere la lotta affianco ai lavoratori.

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