BRINDISI – L’infrastrutturazione dei porti e lo sviluppo della logistica rappresentano le direttrici da seguire per sovvertire le previsioni economiche che danno il territorio brindisino come fanalino di coda nella crescita fino al 2023. L’ultimo riferimento lo ha fornito lo studio dell’Osservatorio Banche-Imprese, che preconizza per la provincia di Brindisi una crescita fino al 2023 pari allo 0,1%, la più bassa in Puglia.
“Mi auguro – commenta il presidente dell’Adsp Ugo Patroni Griffi – che tra poco tempo saremo in grado di rendere Brindisi particolarmente attrattiva per gli investitori e di smentire le previsioni dell’Obi. Bisogna mettere in campo una politica anticiclica: c’è un interesse dei cinesi per i porti del sud, tra i quali rientra quello di Brindisi. Il grimaldello è rappresentato dalla circostanza che le aree retroportuali rientreranno nella Zes. Ovviamente, per poter essere attrattivi abbiamo bisogno di accelerare l’infrastrutturazione dei porti e abbiamo dunque la necessità impellente di assicurare gli accosti e i dragaggi. I cinesi cercano prioritariamente porti con fondali di -17 metri, che è una profondità che può essere raggiunta nel porto di Brindisi. In tre-quattro anni le opere che abbiamo progettato potranno essere realizzate se non saranno frapposti ostacoli e potremmo dunque ritrovarci un porto fortemente attrattivo per gli investitori stranieri”.
Andrea Pezzuto