“Ho prenotato un tavolo per 4, col quarto senza consumazione perchè, disabile grave, non consuma cibo giapponese. Ci è stato negato”

BRINDISI – La lettera denuncia di una signora brindisina, Lucia Cocciolo, che voleva prenotare un tavolo da 4 persone in un ristorante del posto. Ma al momento della prenotazione telefonica ha specificato che il fratello, disabile grave, non avrebbe consumato perchè mangia cibi differenti da quel genere. Ma le è stato negato: 

 

È raro, se non impossibile, che io pubblichi post in cui denuncio qualcuno per cattiva condotta. Questa volta faccio un’eccezione perché la mia e la nostra indignazione ha superato il limite.
Ore 15 chiamo un noto ristorante giapponese in Brindisi, prenoto un tavolo per 4 persone chiedendo con garbo di preparare un tavolo accessibile ad Alessandro e di segnare nella prenotazione tre menu “all you can eat”, in quanto lui non può consumare cibo differente dalla sua alimentazione. Il ragazzo mi risponde “su questo le faccio sapere per le ore 18-19 perché devo parlare con la titolare” e già questo mi ha lasciata perplessa…
Ore 18 mi richiamano “Salve signora, mi spiace ma nel nostro ristorante non è possibile che una persona occupi un posto senza consumare”.
Spiego, sempre con garbo, che la persona in questione ha una disabilità grave e mi risponde “mi spiace non facciamo distinzioni per nessuno”.
Allora a me non interessa che voi siate cinesi, giapponesi, coreani ecc. perché io, a differenza vostra, RAZZISTA non lo sono mai stata. Però sinceramente questo è l’ennesimo caso di chiusura mentale al quale dobbiamo far fronte nel 2019. In 29 anni non abbiamo mai avuto problemi di questo genere in nessun ristorante/pizzeria/bar di Brindisi e non.
Non è nel mio interesse fomentare odio nei confronti di gente e/o culture straniere quindi evitate di lasciare commenti indesiderati.
Mi interessa denunciare e far presente che una persona con disabilità è in primis una PERSONA e un cittadino che ha diritto di passare del tempo libero con/senza la sua famiglia e di usufruire dei servizi che il territorio mette a disposizione per  tutti.
E che voi, titolari AVIDI e OTTUSI, solo per una consumazione in meno, non meritiate di tenere in piedi un ristorante che, oltre ad essere un luogo per gustare del buon cibo, è luogo di COLLETTIVITÀ dove si sta INSIEME, dove si ride e si scherza, cose per le quali una persona con disabilità ha tutto il diritto ad essere presente COME TUTTI GLI ALTRI.

5 COMMENTI

  1. Sicuramente l’episodio è spiacevole ma ho dei dubbi al tal riguardo. In primis se il fratello è affetto da forte disabilità (tanto che deve alimentarsi con cibi differenti) non lo porti dal giapponese, mi sembra più un piacere degli altri commensali. Secondo, se vuoi passare del tempo in compagnia, preferirei un luogo maggiormente aggregativo e/o attrattivo del ristorante a prescindere del tipo di cucina. Personalmente ritengo che l’episodio debba essere ridimensionato rispetto a quanto narrato.

    • Io solo una cosa mi sento di scrivere: le auguro che la sua vita continui sempre liscia come l’olio perché Lei, che si permette di commentare e di dire cosa avremmo dovuto fare o non fare, non capirà mai cosa si prova a vivere ogni giorno con delle difficoltà SERIE. Non sarà mai in grado di capire che significa vivere una vita di limiti, una vita di sguardi indifferenti, una vita in cui bisogna lottare ogni giorno per renderla quanto più dignitosa possibile.
      Ma è anche vero che le persone come lei la sensibilità e/o l’empatia nel cercare, per lo meno, di comprendere non saranno mai in grado di guardare in faccia la realtà. Si ricordi che prima di giudicare, le situazioni bisogna viverle in prima persona.

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