ospedale perrino

Dopo due lunghi mesi di degenza presso il locale ospedale Perrino, la mia mamma è volata in cielo, lasciandoci, oltre al dolore, l’amarezza di non avere capito il vero perché.

Non voglio  puntare il dito contro nessuno: l’ho già fatto direttamente e personalmente senza smuovere le coscienze.

Vorrei solo avere la presunzione di dare un consiglio a tutti coloro che svolgono la professione di medico: fatelo con il cuore e fatelo in modo tale che possiate, ogni mattina, guardandovi allo specchio essere orgogliosi di avere salvato una vita quando è stato possibile e provare la sconfitta di averla persa una vita nonostante l’impegno, che sia quella di un bambino o di un anziano.

Agli amministratori faccio un appello: date la possibilità alla persona che sta lasciando la vita terrena di farlo con dignità, al di fuori della “stanza comune”, lontano da altri pazienti che, con angoscia, si chiedono se domani sarà il loro turno.

Una cosa bella però devo farla: ringraziare tutto il personale paramedico del reparto Geriatria, in particolare Giovanna, Dolores, Claudia, Mariangela, Cristiano, Francesco  e tutti gli altri infermieri , ugualmente validi, amorevoli ed umani, di cui non ricordo i nomi.

Maddalena Chionna

2 COMMENTI

  1. Mi trovi solidale in tutti i concetti espressi . Almeno negli ultimi momenti prima del trapasso si ha bisogno di congedarsi intimamente con i propri affetti, la dove sei in grado di farlo, scevri dalla curiosita’ dello sconosciuto ma vicino a chi farebbe di tutto xke’ quel momento nn arrivasse mai. Con cio’ la vita da e la vita toglie questo e’…….nn c’e’ mai una reale spiegazione ai suoi misteri ma imparare a rassegnarsi ….quello si

  2. Purtroppo ognuno di noi può racontare la prooria odissea im dio denaro ha cambiato gli uomini e putroppo non ci sono più medici ma solo stregoni e non si offendano i medici finché qualcuno non dimostri di esserlo

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