History digital library: tecnologie digitali e nuovi metodi di narrazione storica

BRINDISI – Nel corso del tempo, modi e tempi della comunicazione si sono trasformati, seguendo lo sviluppo della tecnologiain un percorso che muovendo dalla narrazione orale giunge oggi a giornali,televisione e social network. La velocità di cambiamento ha raggiunto picchi incredibilmente elevati e fino a oggi sconosciuti. Un’affermazione di Manuel Castells, divenuta ormai celebre, mette a confronto la velocità odierna con il ritmo di cambiamento precedente: «negli Stati Uniti la radio ha impiegato trent’anni per raggiungere sessanta milioni di persone, la televisione ha raggiunto questo livello di diffusione in quindici anni; internet lo ha fatto in soli tre anni dalla nascita del world wide web». Per quanto Castells si riferisca specificatamente a internet, questa osservazione può essere estesa a tutte quelle innovazioni tecnologiche che vanno in genere sotto il nome di ICT (Information and Communication Technology) e definiscono il campo dei ‘new media’, che si sono succeduti in un periodo di tempo molto breve, rivoluzionando l’intero ambito dei mezzi della comunicazione di massa, inclusi i più vecchi e consolidati.

Le nuove tecnologie hanno modificato il modo in cui comunichiamo e, in parallelo, anche i contenuti che scegliamo di condividere grazie al processo di innovazione che ha inizio con la digitalizzazione. Nel 1995 Nicholas Negroponte scrive Being Digital, che per quegli anni rappresenta la bibbia per tutti coloro che si occupano della trasformazione da trasmissione analogica a trasmissione digitale. Senza alcuna pretesa di esaustività e correttezza scientifica si può dire che con la digitalizzazione in uno spazio molto piccolo si può trasmettere un numero infinitamente maggiore di informazioni rispetto a quanto si poteva fare nell’era della trasmissione analogica. I post su Facebook, le foto caricate su Flikr, i video di Youtube, raccontano con diversi metodi la nostra vita e la nostra realtà senza tuttavia unfiltro nella creazione e nella ricerca di contenuti. Mark Curtis, autore diDistraction – Being Human in the Digital Age, si occupa degli effetti sociali delle nuove tecnologie rilevando:Non c’è alcuna tecnologia neutrale, perché le diamo forma a seconda delle nostre esigenze, come diceva Marshall McLuhan. Giusto o sbagliato che sia. La decisione di usare un’app oppure un altro strumento dipende da molti fattori: l’urgenza, penso alla velocità che continua a contraddistinguere la telefonata, la convenienza, ad esempio per condividere un’idea complessa le chat rimangono strumenti poco adatti, il tipo di risposta desiderata, ossia se voglio o meno instaurare una comunicazione con una o più persone piuttosto che veicolare semplicemente un messaggio”.

LaBrigatasi è posta conseguentemente il problema relativo alla ricerca di nuove forme di narrazione storica; il valore del sapere è fuori discussione. A dover essere continuamente ripensate sono le modalità di comunicazione di un patrimonio di conoscenze che appare in costante ampliamento.

Programma

  1. La Brigata per l’innovazione: le tappe percorse nel primo semestre 2018
  2. I materiali realizzati (video, app, sito web, utilizzo QR Code)
  3. Presenza sui sociali: Facebook, Twitter, Linkedin
  4. Editoria a stampa e digitale: Atti del Convegno sull’età angioina in Puglia e “Archivio Storico Brindisino”.
  5. Linee d’intervento nel secondo semestre 2018.
  6. Ammissione alla Brigata di nuovi soci aggregati.
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