“Happy” New Year: la banda di Vitucci sbanca Reggio con Tepic e Smith ancora sugli scudi

BRINDISI – Inizio di nuovo anno decisamente “Happy” in casa New Basket: la vittoria casalinga contro Varese e quella autoritaria sul campo di Reggio Emilia, ottenute entrambe ruotando praticamente 6 uomini e mezzo (il mezzo è Oleka), consegnano a Vitucci ed ai suoi ragazzi una consapevolezza nei propri mezzi che vale più di ogni intervento sul mercato. Certo, quello serve sempre, perché se sul mercato non si fosse reperito un giocatore come Donta Smith adesso la squadra probabilmente sarebbe in fondo alla classifica. L’ala di Lousville, infatti, sta facendo precisamente quello che serviva come l’aria a questa squadra, ovvero prendersi le responsabilità nei momenti che contano; assumersi le responsabilità, però, non basta: bisogna disporre anche della giusta dose di talento.

A Reggio la squadra ha giocato i primi 15 minuti su livelli altissimi, confermando tutti i miglioramenti palesati dall’arrivo di Vitucci (fatta eccezione per la orrenda prestazione di Cremona). Dopodiché, si è verificato il solito black out, che ha permesso a Reggio di rientrare in partita e di allungare: in quel momento è sembrato di rivedere il solito svilente film al quale si è assistito soprattutto nelle gare in trasferta, con la squadra che smette di colpo di giocare coralmente, abbassa la guardia in difesa, affretta le esecuzioni e commette errori veniali. Cosa è cambiato questa volta? Pressoché nulla, se non che a 5′ dal termine, sul 66-62 per Reggio, è rientrato in campo Smith, fino a quel momento distintosi più per le palle perse che per altro, il quale ha dapprima realizzato un canestro in entrata con libero aggiuntivo (segnato), poi ha recuperato un pallone in difesa fornendo un assist all’accorrente Mesicek, poi ha realizzato la tripla del sorpasso, dopodiché ha costretto Wright a perdere la palla dalle mani ed infine ha completato la sua missione portando a spasso l’avversario in post basso ed appoggiando dolcemente a canestro il 69-72 che ha infuso maggiore tranquillità e convinzione alla squadra.

Assieme a lui decisivo anche Mesicek, che ha realizzato ben 8 punti nell’ultimo quarto, durante il quale è rimasto in campo per tutti e 10 i minuti di gioco. In panchina è rimasto Suggs, che tuttavia è apparso in netta ripresa ed è stato decisivo in avvio di ultima frazione, quando con i suoi 5 punti consecutivi ha permesso alla squadra di rientrare dal -6 fino al -1.

Discorso a parte meritano Milenko Tepic e Frank Vitucci: il primo, spostato in punta per larghi tratti dell’incontro, sembra un altro giocatore, anche più forte di quello ammirato a Capo d’Orlando (10 punti, 7 rimbalzi, 4 assist e 18 di valutazione la sua produzione nella trasferta emiliana); il secondo, invece, ha l’enorme merito di aver effettuato scelte nette e coraggiose, probabilmente le uniche possibili con il materiale a disposizione. Vitucci per larghi tratti ha sgravato Moore dal compito di iniziare le azioni offensive, situazione di gioco che in alcuni frangenti mandava (e manda tuttora) lui e la squadra fuori giri (nella gara di ieri vanno comunque segnalate le 20 palle perse); contestualmente ha messo nelle condizioni Tepic e Mesicek di giocare le situazioni di pick & roll centrali che meglio si attagliano alle loro caratteristiche. I ritmi più bassi, inoltre, favoriscono anche giocatori come Lalanne e Smith, non proprio due sprinter: il primo viene coinvolto molto meno in situazioni di pick & roll dinamici, e ciò è un bene; il secondo ha invece la possibilità di giocare gli isolamenti in punta, dal gomito e spalle a canestro, che tanti dividendi stanno pagando.

Il tutto, non ricorrendo quasi mai alla difesa a zona, nonostante le rotazioni siano in questo periodo corte come non mai, e tale direttiva tecnica sta contribuendo a responsabilizzare ulterioremente i giocatori ed a costruire una identità più definita.

E Reggio Emilia? Beh, se è quella vista contro Brindisi, è una squadra con un roster certamente migliore ma con difficoltà di gioco superiori a quelle dei biancazzurri: tale elemento deve infondere fiducia alla squadra ed alla società, che adesso è chiamata all’ultimo sforzo per reperire sul mercato un giocatore che possa sostiuire Oleka, in modo tale che nel girone di ritorno si possa navigare in acque più tranquille.

Andrea Pezzuto
Redazione

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