Graziati gli arbitri di Cantù-Brindisi. Gli sforzi delle società meritano maggiore tutela

BRINDISI – E’ ancora impresso nella mente di giocatori, staff, società e tifosi il ‘frame’ che immortala l’ultimo tocco di Cournooh nell’incriminata azione che ha di fatto consegnato la vittoria a Cantù. In un primo momento la palla era stata giustamente assegnata a Brindisi; a seguito della visione dell’instant replay gli arbitri hanno invertito il fischio, consegnando palla a Cantù. Ciò, nonostante il regolamento statuisca che, per invertire la chiamata arbitrale, dalle immagini video debba risultare con evidenza una ricostruzione differente rispetto a quella originaria, fattore che non emerge assolutamente nel caso in oggetto, dove anzi le immagini confermano la chiamata arbitrale iniziale. L’incomprensibile decisione ha viziato l’esito dell’incontro, e non si comprende razionalmente cosa abbia indotto gli arbitri a concedere palla a Cantù.

Nonostante la gravità dell’errore, i tre arbitri sono stati designati per dirigere gli incontri del prossimo turno, senza subire alcuno stop che sarebbe invece servito per riflettere sul fatto che, un fischio arbitrale, può decidere le sorti di una stagione, se non della storia di una società.

Nel gennaio dello scorso anno, a seguito della gara tra Brindisi e Pistoia gli arbitri di quell’incontro, ovvero Martolini, Bartoli e Ranaudo, furono sospesi per un turno, proprio a causa di una direzione di gara opinabile. Anche dopo la il match di Cantù, pertanto, sarebbe stato auspicabile sospendere gli arbitri dell’incontro, perché come le società ed i giocatori pagano le multe in caso di errori commessi, è giusto che altrettanto avvenga per gli errori arbitrali.

Brindisi non è stata molto fortunata in questa stagione: si spera che da domenica in poi la società non debba più vedere vanificati i propri sforzi da situazioni che sovvertono le regole del gioco e che incidono sulla sfera dei valori in campo.




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