“Gli adulti che si arrecano il diritto di decidere per i minori”

Gli adulti che si arrecano il diritto di decidere per i minori.

E’ ormai un disco che gira senza sosta e che a mio avviso va cambiato .Leggevo di una petizione proposta da un docente per eliminare la settimana corta nelle scuole primarie secondarie ,superiori.Da pedagogista affermo che noi adulti abbiamo il dovere di ascoltare i minori in tutte le decisioni che li riguardano  ,familiare,sociale,scolastico, ritengo sia assolutamente irrispettoso assumere decisioni che i nostri ragazzi subiscono e non condividono.A mio avviso invece si deve lasciare libertà di scelta proprio ai ragazzi e chiedere se LORO sono favorevoli o meno alla settimana corta nelle scuole.Questa richiesta andrebbe attuata in tutte le scuole d’Italia.In qualità di esperta ritengo che la settimana corta nelle scuole di ogni ordine e grado apporti solo enormi benefici sia ai ragazzi ,sia alle famiglie e agli stessi docenti.Forse presi da interessi egoistici stiamo dimenticando il poco valore che si da allo stare insieme ,al riposo,stiamo dimenticando la sacralità della famiglia che ha bisogno di più tempo da condividere insieme .
Anche l’orario di ingresso a mio avviso andrebbe ritoccato. …..Ci sono studenti costretti a svegliarsi alle 6 del mattino per raggiungere gli istituti con i mezzi pubblici con tutto il disagio che ne comporta. Qualcuno si è chiesto quanta concentrazione possano avere i ragazzi ? Se le lezioni iniziassero alle 9 ? Ma questo è un altro argomento che non mancherò di trattare successivamente .
Confido nella professionalità e sensibilità  del Ministro Bussetti affinché invii in tutte le scuole d’Italia di ogni ordine e grado magari non coinvolgendo i bambini delle elementari questionari di preferenza rivolti ai RAGAZZI per far DECIDERE a LORO se sono favorevoli alla settimana corta.Noi adulti abbiamo dimenticato uno dei diritti fondamentali dei minori : l’ascolto !!!!

Dott.ssa Teodora Tiziana Rizzo – Pedagogista Mediatrice Familiare Presidente Nazionale INAMEF Assessore alle politiche sociali e scolastiche

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3 COMMENTI

  1. Sinceramente ho qualche perplessità, sia in ordine all’aspetto didattico – perché in una settimana di 5 giorni le ore quotidiane sarebbero 7, quindi più jjjnn da sostenere – sia per ragioni di metodo e sindacali.
    Infatti, l’orario dei servizi ha una ineludibile implicazione sull’orario di lavoro, che è materia di contrattazione e deve coinvolgere innanzitutto i lavoratori e i loro rappresentanti.
    Può anche darsi che in questo cas gli interessati esprimerebbero la stessa preferenza ma non è detto.
    Se in tutti i servizi pubblici l’orario fosse deciso dagli utenti, è probabile che il modello prevalente sarebbe quello dei supermercati…
    Gianni Pizzi

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