Giunta: due invasori “bianco-Rossi” e Vendoliani al servizio della città per tirarla fuori dal provincialismo

BRINDISI – Scaramanzia e pessimismo a parte, non bisogna avere timore di affermare che la Giunta costruita da Riccardo Rossi e dalla sua coalizione è la migliore che Brindisi abbia avuto negli ultimi decenni. La politica, purtroppo, non è una scienza esatta, pertanto non è prevedibile cosa verrà fuori dall’alchimia creata, ma ciò non impedisce di notare l’assoluta bontà professionale dei profili chiamati in causa: un patrimonio – come l’ha voluto definire il Sindaco – del quale probabilmente non è ancora stato compreso appieno il valore.

Soffermandosi sugli assessori tecnici e sulla loro provenienza geografica, in questi giorni si sta assistendo ad un siparietto che in verità dura da anni, con una frangia politica che contesta le origini degli attori in campo: in campagna elettorale era toccato al tranese Riccardo Rossi, adesso è la volta degli Assessori Dino Borri e Roberto Covolo, anche loro “baresi” di nascita. Una sorta di sovranismo nel sovranismo, che qualcuno forse chiamerebbe provincialismo, che come una cortina, o come una cappa, scende ogni qualvolta al governo della città non siano chiamati “ariani” brindisini. Spesso si dimentica però che gli “ariani”, ovvero i brindisini di Brindisi (!), non sempre hanno lavorato per il bene della propria città.

Ecco allora che, prima di valutare un professionista dalla sua carta d’identità, sarebbe il caso di attendere i suoi primi atti o interventi, o se proprio non si ha voglia di aspettare, sarebbe opportuno prioritariamente documentarsi su quello che ha fatto nel corso della sua vita professionale.

Roberto Covolo e Dino Borri sono due baresi, in effetti questo non si può proprio sottacere. Il primo però ha deciso di lasciare il suo incarico regionale nel progetto Bollenti Spiriti e di trasferirsi nel brindisino per tuffarsi a capofitto nel recupero e nella valorizzazione di uno stabilimento enologico abbandonato in quel di San Vito dei Normanni (l’ExFadda) per trasformarlo in un laboratorio urbano di arti e mestieri che è diventato un modello, tanto da meritare l’attenzione del Governo nazionale (qui un intervento di Covolo alla Leopolda https://www.youtube.com/watch?v=UF45r-EjNAw&feature=share ).

Il secondo invece, è un professore universitario – nonché Presidente uscente del Fai regionale e collaboratore in Regione dell’Assessore Angela Barbanente -, considerato tra i più eminenti urbanisti in circolazione, tanto da essere stato richiesto un suo parere nel corso di un’audizione in Commissione alla Camera avente come tema il gasdotto Tap, del quale il professore è un convinto oppositore (qui l’intervento in oggetto https://www.youtube.com/watch?v=pu9A_BR9-kY&app=desktop ).

Entrambi, come già ricordato, possono essere accostati politicamente a quella sinistra “movimentista” incarnata dall’ex Governatore della Puglia Nichi Vendola e dal compianto Assessore regionale Guglielmo Minervini, padre nobile della primavera culturale pugliese che ha avuto in lui e in Covolo due protagonisti attraverso il pluricitato progetto Bollenti Spiriti.

A confermare tale aspetto è una nota diffusa dalla Fondazione Guglielmo Minervini, che ha voluto salutare con entusiasmo la nomina dei due Assessori: “C’è molto dell’ispirazione, delle idee e delle pratiche di Guglielmo Minervini nella Giunta varata ieri dal nuovo Sindaco della Città di Brindisi, Riccardo Rossi.

Due nomi, soprattutto, riportano direttamente alle esperienze politiche e di governo di Guglielmo: Dino Borri e Roberto Covolo.

Il primo fu chiamato nel 1994 a svolgere le funzioni di Assessore all’Urbanistica del Comune di Molfetta nella prima esperienza da Sindaco di Gu.
Con la sua guida ferma e lungimirante in un settore così complesso e delicato, fu possibile, dopo anni bui caratterizzati da un vero e proprio scempio urbanistico, avviare una straordinaria stagione di pianificazione nel governo del territorio che portò poi all’approvazione del primo Piano Regolatore Generale della Città di Molfetta.

“Rombi” Covolo, d’altro canto, è stato protagonista sin dal primo momento della meravigliosa stagione di “Bollenti Spiriti”, il programma regionale in materia di politiche giovanili fortemente voluto da Guglielmo e che ha riportato, per la prima volta nella storia della Regione Puglia, le nuove generazioni al centro dell’azione di governo.
Al fianco di Guglielmo e di tutto lo “Staff BS”, Roberto è stato probabilmente uno degli interpreti più autentici, appassionati e innovativi di quella esperienza.

Ora entrambi sono stati chiamati da Riccardo Rossi a fornire il loro contributo per il rilancio di Brindisi e ci piace pensare che, grazie alla loro presenza, nell’amministrazione di una città così importante possa esserci anche la “cifra” di quello che Guglielmo ha seminato nei suoi anni di impegno politico e amministrativo.

Brindisi, ora, può rappresentare davvero un laboratorio di buona politica dove poter praticare concretamente quella “politica generativa” che costituisce l’eredità più importante che Guglielmo ci ha lasciato.

Auguri di buon lavoro al Sindaco Riccardo Rossi, a Dino, a Rombi e a tutta la nuova amministrazione della Città di Brindisi!

Verremo a trovarvi presto!“.

Ed anche il neo-Assessore Roberto Covolo ha voluto esternare le proprie emozioni dopo la nomina assessorile, scrivendo un post dal quale traspaiono aspettative e voglia di fare bene: “Oggi è cominciata una nuova avventura.
Anzi, no.
L’avventura viene da lontano, attraversa il presente, e continua con nuove forme, responsabilità e sfide.

Riccardo Rossi, il Sindaco di Brindisi, mi ha proposto di fare l’Assessore nella sua Giunta con deleghe importanti come la programmazione economica, le politiche giovanili ed il demanio. Grazie a lui, alle forze politiche della coalizione, al consiglieri comunali della maggioranza e ai colleghi della giunta, uno più bravo dell’altra, per la fiducia. Grazie ai cittadini di Brindisi, ai compagni e agli amici, ai colleghi e agli attivisti di tutta Italia che in queste ore mi stanno dimostrando sostegno e vicinanza. Già con la campagna elettorale e l’esito delle elezioni, Brindisi ha dimostrato di essere un laboratorio politico di interesse nazionale, indicando al Paese la prospettiva di un fronte progressista competitivo e vitale attraverso un’alleanza larga a trazione movimentista. Adesso, proveremo insieme a costruire buone politiche per aprire ed includere, ingaggiando un corpo a corpo con le povertà, la solitudine e la paura. Sarà dura, ma lo faremo insieme. Nè per noi, né per i nostri, ma per quelli che verranno!

Severino e Guglielmo, so che questa storia vi avrebbe fatto sorridere e sfregare le mani sinceramente contenti. Il vostro esempio, la vostra presenza, possano guidare il pensiero e la pratica“.

Andare oltre i gesti formali, oltre l’egoismo, e dimostrare invece in maniera autentica che si vuole il bene della propria città, pur conservando e mettendo in rilievo le proprie differenti sensibilità, è il prossimo step che la cittadinanza e la classe politica devono compiere. L’occasione appare irripetibile.

 

Andrea Pezzuto
Redazione
CONDIVIDI

2 COMMENTI

  1. Il riferimento al loro DNA vendoliano non è sicuramente una garanzia. I danni provocati da Vendola & C. li stiamo pagando ancora ora (Taranto, sanità, ecc ). Quanto a “Rombi” Covolo e la sua meravigliosa stagione di Bollenti Spiriti per i giovani….quanti posti di lavoro ha procurato? A parte la comparsata nel teatrino di Renzi la “Leopolda”? Spero non sia, per citare Moliere, il solito “molta flautolenza e poca consinstenza”. Staremo a vedere. Mi auguro, per Brindisi, di sbagliarmi.

  2. E’ certamente una buona squadra giuntale rappresentata da persone oneste, serie e professionalmente valide. Tuttavia, il pensiero delle difficoltà che si registrano in Comune a rendere operative le decisioni dell’organo di programmazione restano e, pertanto, un sereno giudizio é possibile darlo successivamente. FRANCO LEOCIH