BRINDISI – “Il territorio brindisino è da sempre sottoposto a forti stress occupazionali di questo ne siamo coscienti un po’ tutti; ciò che spaventa un intera provincia e anche noi di Gioventù Nazionale Provincia di Brindisi (movimento giovanile di Fratelli d’Italia AN) sono le scelte al limite del sadico da parte di alcune aziende italiane presenti nel territorio”.

Lo afferma, in una nota, Giovanni Calò, Responsabile della comunicazione per Gioventù Nazionale della Provincia di Brindisi che prosegue: “Sia Leonardo-Finmeccanica sia Enel, la prima internalizzando ogni suo processo produttivo, la seconda paventando minacciosamente un de-localizzazione estera, si stanno rendendo protagoniste di tutte quelle scelte che potrebbero portare il territorio brindisino alla definitiva deriva economico-sociale-occupazionale; ora nel caso di Leonardo abbiamo tutti “sentito” il mortificante silenzio da parte delle Istituzioni nazionali nel primo periodo di crisi del settore aeronautico tra Brindisi e Grottaglie, silenzio rotto, solo ultimamente dalle insistenze dei lavoratori del settore soprattutto i membri della Tecnomessapia che dal giorno 8 luglio, salvo positive sorprese, rischiano un vergognoso licenziamento. Nella vicenda sarebbe davvero il caso che tutti gli interessati sia istituzionali che aziendali trovassero un valido punto di incontro magari aprendo margini per un ipotetico assorbimento del personale delle ditte locali appaltate nel caso (si spera remoto) che Leonardo non ritornasse sui suoi passi e dunque non volesse mantenere il più possibile inalterate le condizioni economiche e lavorative finora tenute. La situazione locale con Enel si presenta altrettanto spinosa. Qui la scelta di evitare impegni legati alla riconversione produttiva ( passando dal carbone alla green energy) ritenuti da sempre troppo gravosi ma divenuti tappa obbligata dopo la firma da parte dell’Italia degli accordi di Parigi sull’ambiente, stanno creando non poche frizioni col territorio ( si ricorda che oltre alla annosa richiesta di decarbonizzare la città di Brindisi da parte di associazioni, gruppi politici e singoli cittadini, i suddetti accordi parigini prevedono la scomparsa del carbone dai cicli produttivi dell’energia entro il 2030). Ciò che ci si chiede è se davvero Enel, probabilmente col benestare anche qui delle Istituzioni centrali, preferisce in via definitiva abbandonare il territorio senza mai aver concesso contropartite nonostante i “ banchetti” a scapito di Brindisi e dei brindisini o se, come si auspica anche per la Leonardo, ci possano essere margini di manovra per seri ripensamenti e sani investimenti sul territorio, il tutto libero da inganni e connivenze politiche che sempre hanno fatto la differenza ( in negativo) e con in mente invece, l’obbiettivo della salvaguardia dell’occupazione (o quel poco che ne resta) e VERI benefici per il territorio e la comunità”.

LASCIA UN COMMENTO