Giovani e difficoltà d’inserimento nel mondo del lavoro

giovani lavoro

Tanto tempo fa – ma proprio tanto tempo fa – un signore mi regalò una perla di saggezza (?) che ho ben conservato in memoria. Ebbe a sottolinearmi, alla fine di un discorso, che “essere nato a Brindisi è stato un problema geografico”.

Talvolta, questa ‘perla’, l’ho voluta usare anch’io durante i colloqui di conoscenza con giovani appena laureati ed in cerca di occupazione.

Proprio l’altro ieri ho avuto modo di conoscere una ragazza di questa provincia. Laureata con lode e con qualche esperienza lavorativa, per lo più a tempo determinato ma, anche con progetti promossi dalla Regione Puglia.

E’ anche in possesso dell’abilitazione all’esercizio della libera professione di Consulente del Lavoro. In altri termini, un profilo che se lo collocassimo in altre provincie (del Nord ovviamente), non avrebbe- forse – alcun problema a trovare una degna occupazione.

Tutto ciò premesso è perporvi questa semplice domanda: perché i giovani hanno i più evidenti problemi nel mercato del lavoro?

E’ di certo, questo, un problema universale, ma in Italia (e quindi non solo a Brindisi) sembrerebbe, secondo statistiche, essere più grave che altrove.

Nel corso degli ultimi 30 anni, abbiamo navigato in più riforme del mercato del lavoro.

Navigato lo trovo più che giusto come termine dal momento che, al pari delle insidie tipiche di un mare agitato, le difficoltà interpretative ed operative, anche a causa di interpelli proposti dalle varie categorie e, centinaia di circolari esplicative, non hanno fatto altro, secondo me, che determinare incertezze e difficoltà di ogni genere .

Le uniche certezze riscontrate sono sempre state e chissà perché, sui criteri dei vari sistemi sanzionatori.

Di fronte alle difficoltà operative ma,  sopratutto alle certezze testé accennate, i datori di lavoro hanno avvertito una sorta di rischio ad accettare una qualsiasi proposta che gli venisse segnalata, per lo più dai Consulenti del Lavoro o dalle Associazioni varie.

In definitiva, a parere del sottoscritto, un datore di lavoro… (naturalmente anche per queste personalità giuridiche, bisognerebbe fare una distinzione tra coloro che: “assumere un giovane” significa un investimento programmato rispetto invece a coloro che non lo ritengono tale), ha reali difficoltà ad inserire,  nel proprio organico, giovani assolutamente privi di esperienza, preferendo di gran lunga profili con conoscenza anche minima nel proprio settore di attività.

Secondo le più recenti osservazioni, le agevolazioni contributive, rientranti in una recente manovra, concesse ai datori di lavoro promotori di assunzione a tempo indeterminato hanno  fatto scaturire un dibattito. Da una parte si è messo in evidenza l’aumento dell’occupazione dall’altro invece, si è voluto precisare che la mera trasformazione –aumento di posti di lavoro? –  da tempo determinato a tempo indeterminato, è statala logica strategia da parte dei D.L.  al fine del riconoscimento delle agevolazioni.

Ma su questo specifico tema cercherò di intrattenervi prossimamente.

La mia personale certezza è fondata sulla necessità di dare una nuova svolta agli Istituti Superiori.

I giovani che escono da un ciclo di studio professionale o tecnico  non hanno alle loro spalle una storia tale da potersi proporre con facilità al mondo del lavor, sebbene esistano corsi di studio nei quali si congiunge alla cultura generale,  la cultura di capire le proprie attitudini e caratteristiche.

In mancanza di questa consapevolezza i giovani, purtroppo, avranno la tendenza ad accettare un qualsiasi tipo di contratto a discapito di sconosciute proprie predisposizioni e, ancora una volta purtroppo, pronti ad accettare ogni tipo di “compenso”.

Ringraziando la Direzione di Newspam nella persona del Direttore Pamela Spinelli per l’ospitalità concessami, porgo un cordiale saluto a tutti i lettori.

Giancarlo Salerno

 

3 COMMENTI

  1. Il programma Garanzia Giovani e un’iniziativa europea nata dalla necessita di fronteggiare le difficolta di inserimento lavorativo e la disoccupazione giovanile. I finanziamenti sono rivolti ai Paesi con un tasso di disoccupazione giovanile superiore al 25%. Anpal e autorita di gestione nazionale del Pon Iog-Garanzia Giovani. Il programma, data la natura dei servizi e delle misure previste, e attuato per la maggior parte dalle Regioni come organismi intermedi. Anpal gestisce centralmente alcuni progetti speciali.

  2. Devo essere qui adesso.,
    In questa città dove la guerra…
    La riserva di forza si è prosciugata quasi tutta,
    Quello che mi è stato dato dal Signore.

    Devo salvare i bambini.,
    Dalle mine e dai missili nazisti,
    In modo che possano continuare a crescere,
    Dove non c’è male.

    Paura di essere nel mirino del nemico,
    Ricordo la mia famiglia…
    E rimproverarmi di essere debole,
    E diventa difficile per me.

    Ma al petto premendo la croce,
    Dietro la schiena sentì un colpo,
    Dopotutto, c’è sempre speranza,
    E il Signore darà ancora forza.

    Qui è vicino il mio obiettivo,
    Bene, lascia che sia debole ora,
    Prego dicendomi: credi!
    E l’ora vincente verrà

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