Giornalista minacciata: al via la campagna di Fondazione Pangea Onlus – Reama

Si apre domani 22 ottobre il processo contro i tre uomini che hanno minacciato la giornalista Marilù Mastrogiovanni a seguito della pubblicazione di una complessa inchiesta investigativa sulla mafia salentina, pubblicata a sua firma sul giornale che ha fondato e che dirige, il Tacco d’Italia con cui ha condotto importanti inchieste.

Da allora Marilù, è stata messa sotto protezione per le gravi minacce subite tanto da dover cambiare casa e città.
Nello stesso procedimento, però, Marilù è parte offesa e imputata. Una scelta procedimentale tuttavia, che mette sullo stesso piano vittima e carnefice.

“La giornalista – afferma Simona Lanzoni, vice presidente di Fondazione Pangea Onlus e coordinatrice della rete antiviolenza Reama –  è da 15 anni bersaglio di frasi d’odio, volgari e sessiste veicolate anche attraverso i social e oggetto di una campagna di diffamazione e di intimidazione, in quanto donna che ha fatto sentire la sua presenza nel mondo dell’informazione. Oggi però la giornalista Mastrogiovanni non è sola e alla vigilia del processo, abbiamo voluto lanciare la campagna mediatica di informazione e di sensibilizzazione #iostoconMarilù che invitiamo tutte e tutti a rendere virale. Questo per difendere anche il diritto di informazione”, conclude Lanzoni.

Il processo che prenderà il via domani, vedrà al suo fianco oltre a Fondazione Pangea Onlus – Rete Reama, la Consigliera regionale di Parità della regione Puglia, le associazioni nazionali e regionali, l’Udi-Unione donne italiane, Giraffa Onlus di Bari e la coop di giornalisti IdeaDinamica, editore della testata, che si costituiranno parte civile. Solidarietà arriva dal centro antiviolenza Renata Fonte di Lecce da sempre vicina a Marilù e alle istanze di legalità del territorio.

Obiettivo della campagna non è di difendere una sola persona ma per difendere il diritto di tutte e tutti ad essere informati.

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