La chiusura della centrale Enel di Cerano, nel 2025 (forse anche prima), sicuramente è una buona notizia dal punto di vista ambientale e della difesa della salute pubblica.
Non possiamo negare, però, che tale evento avrà ricadute disastrose sul territorio dal punto di vista occupazionale, infatti si prevedono circa mille posti di lavoro persi tra stabilimento ed indotto.
Tale impatto sarà devastante per Brindisi se si considera anche quello che tale chiusura determinerà nella economia della prima infrastruttura della nostra Città: IL PORTO.
L’importanza di uno scalo portuale si misura sulla base delle merci in transito e, ad oggi, Brindisi ha un rilievo primario tra i porti italiani dovuto soprattutto alle tante tonnellate di carbone scaricate.
Purtroppo, dopo la chiusura della centrale Federico II, i dati relativi al traffico merci saranno quasi azzerati. La gestione del porto sarà quindi insostenibile e ne conseguirà una impennata delle tariffe che devasteranno il tessuto economico locale ed i nostri operatori portuali.
Si innescherà un irreversibile processo di desertificazione dello scalo Brindisino con prevedibili ulteriori effetti apocalittici per l’economia e l’occupazione.
La discussione tra i cittadini e le forze politiche locali deve fare un salto di qualità, spostiamo la discussione dai mercatini natalizi e le ruote panoramiche al FUTURO PROSSIMO DI BRINDISI.
E’ il momento delle ZES e dell’innovazione tecnologica eco-sostenibile, occasioni che non possiamo perdere.
Possiamo diventare un porto “VERDE ED INTELLIGENTE”, il più importante centro logistico del Sud e volano irrinunciabile per l’intera economia del mezzogiorno.
Sul tavolo dello sviluppo del porto brindisino esistono delle proposte che si chiamano Innovazione Equa, Espansione delle reti dei veicoli elettrici, Tecnologia 3G, Cybersecurity, Blockhain, Transazioni Digitali ed anche LNG per il rifornimento delle navi di nuova generazione.
Tali opzioni non sono per noi obbligatorie, ma è il momento che se ne discuta seriamente e che la politica faccia delle scelte orientate al solo bene diffuso.
Informiamoci ed apriamo un dibattito costruttivo; se dei “NO” saranno detti, siano espressi con consapevolezza e seguiti da proposte alternative.
Brindisi ha la possibilità di scegliere il suo futuro e deve farlo in fretta (la circolazione globale delle merci non attende i tempi della politica).
M5S – Consigliere Comunale Gianluca Serra