BRINDISI – E’ facile cavalcare l’onda emotiva provocata dalle meritorie iniziative della giovane studentessa Greta che, insieme a tanti altri ragazzi, lotta contro il cambiamento climatico provocato da scelte politiche e comportamenti che gravi danni cagionano nel mondo e nelle nostre contrade. Tutti d’accordo con Greta, compresi quelli che ogni giorno danno un “contributo di follia” a quanti irresponsabilmente rischiano di preparare per il pianeta un destino non dissimile da quello che, con l’abbattimento degli alberi e la conseguente desertificazione, pose fine secoli addietro all’antica civiltà dell’isola di Pasqua.
Ma è meno facile, guardando la situazione locale, contrastare efficacemente gli attacchi che la nostra città ha subito e continua a subire per comportamenti ambientali lesivi che vanno denunciati per rompere la congiura del silenzio che spesso li avvolge consentendone la perpetuazione. E proprio il silenzio e l’indifferenza hanno cercato di rompere le ripetute notizie stampa riguardanti le tracimazioni dello stabilimento Sanofi nel Fiume Piccolo.
Notizie queste che hanno allarmato la cittadinanza rimasta all’oscuro di quanto stava accadendo. L’Arpa ha effettuato dei prelievi sui liquidi e i fanghi dello stabilimento e sta svolgendo i necessari accertamenti ma abbiamo motivo di essere preoccupati perché c’è il rischio che si tratti di rifiuti speciali pericolosi come verrebbe confermato da un sequestro preventivo d’urgenza disposto in loco.
Sollecitiamo perciò l’Arpa a rendere noti i risultati delle verifiche in corso e confidiamo che l’Amministrazione comunale voglia vigilare, verificare ed intervenire con efficacia e risolutezza. Così come sollecitiamo un più assiduo controllo a valle e a monte degli stabilimenti per evitare che Fiume Piccolo, nel caso specifico, venga usato come discarica inquinante .
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