La cronica carenza dei collegamenti pubblici nel Salento ed in particolare da Brindisi in giù è emersa con la consueta chiarezza di fronte all’arrivo estivo di un numero elevatissimo di turisti, maggiore di quello degli anni precedenti, ed al tentativo tardivo della Regione Puglia di tamponare con mezzi su gomma la debolezza della rete ferroviaria che da Lecce porta alle località più belle e più ambite della costa salentina.
Anche il collegamento tra l’aeroporto del Salento e la stazione ferroviaria di Brindisi è privo di senso in assenza di una rete ferroviaria efficiente che consenta di muoversi su rotaia tra i vari centri del tacco. Attualmente senza il noleggio di un’auto è impossibile visitare questa area. I recenti stanziamenti del Ministero delle Infrastrutture che hanno destinato alla Puglia circa 37 milioni per il rinnovo del materiale rotabile nel quadriennio 2019-2022, non servirà a potenziare la rete ma solo a rinnovare il parco treni, quindi non risolverà il problema se non nelle Regioni che hanno una capillare rete ferroviaria, cioè neanche a dirlo, quelle del Nord. Prima di essere collegati ad alta velocità, vorremmo essere collegati a velocità sostenibile nelle nostre provincie.
Per nulla convincente è apparso sin dall’inizio il progetto “Collegamento aeroporto – Rete RFI: lo Shuttle e la circolare del mare” che avrebbe dovuto collegare su rotaie l’Aeroporto del Salento con la rete ferroviaria e che invece si è consumato nel tentativo di un maldestro collegamento urbano. Tale progetto prevede, infatti, che un passeggero, arrivando alla stazione ferroviaria di Brindisi e volendosi recare in aeroporto, debba prendere un treno che, percorrendo la linea ferroviaria Brindisi – Taranto, lo porterebbe nei pressi dell’Ospedale Perrino da dove con mezzi su gomma dovrebbe infine raggiungere lo scalo aeroportuale. Lo stanziamento è di 40 milioni, molto vicino al citato stanziamento per il materiale rotabile in tutta la Regione!
Il predetto progetto prevede anche la cosiddetta circolare del mare che può senz’altro essere utile per migliorare la mobilità urbana ma che non ha nulla a che fare con il collegamento con lo scalo aeroportuale. Il fatto è che il sistema pensato per collegare l’aeroporto alla rete ferroviaria è contorto e complicato e presenta l’assurdità di allungare i tempi dell’utenza ed indurre gli utenti a preferire altri mezzi per raggiungere lo scalo e quindi la meta prefissata. Il tutto con l’aggiunta che non è ben chiaro chi e come dovrà farsi carico dei costi di gestione.
E’ di tutta evidenza che si tratterebbe di un’impresa destinata a provocare un incredibile sperpero di considerevoli risorse pubbliche per realizzare un’opera che non servirà assolutamente allo scopo per il quale è stata ideata e che in ogni caso presenterebbe gravi problemi di gestione. I difetti di tale progetto sono quindi sotto gli occhi di tutti ed è per questo che bisogna avere il coraggio e il senso di responsabilità di prendere decisioni drastiche nell’interesse collettivo.
Il bacino di utenza (cioè tutta la penisola salentina) dello scalo aeroportuale brindisino non trarrà alcun beneficio dall’opera in questione ma, nel contempo, ha assoluta necessità di un collegamento funzionale ed efficace. Sarebbe superfluo segnalare esempi di come un tale servizio, sia stato realizzato, in modo efficace e razionale, in altre realtà, ad esempio a Bari dove dalla stazione ferroviaria si giunge facilmente all’aeroporto di Palese.
Chiediamo pertanto al Commissario di Brindisi, Santi Giuffrè, di riaprire formalmente la questione e, dopo le necessarie verifiche tecniche, di avviare un progetto partecipato e condiviso col bacino di utenza inteso a realizzare il necessario collegamento fra la stazione ferroviaria di Brindisi e l’aeroporto, procedendo nel frattempo ad un potenziamento dell’attuale collegamento attualmente attivo.
Forum Ambiente e Sviluppo