Fondazione Lorenzo Caiolo, a 5 anni dalla scomparsa le iniziative in memoria dell’amato prof.

Ricorrono nell’aprile 2023 i cinque anni dalla scomparsa del prof. Lorenzo Caiolo e la Fondazione in suo nome vuole onorare la memoria del maestro di pace originario di San Vito dei Normanni con una serie di iniziative che diffonderanno, tra i giovani soprattutto, il suo grande amore per la legalità.

Ospite della Fondazione dal 26 al 28 aprile sarà Angelo Corbo, agente della scorta di Giovanni Falcone sopravvissuto alla strage di Capaci, che ha conosciuto di persona Lorenzo e instaurato con lui un rapporto di amicizia e reale condivisione di ideali. Con Corbo si darà vita ad un ciclo di incontri tra scuole e cittadinanza in cui racconterà il suo vissuto legato alla  tragedia che lo ha visto protagonista con gli altri uomini della scorta e con il giudice e sua moglie; di sicuro, egli affermerà la sua dedizione ad ogni percorso che affermi la legalità contro il mostro della mafia e porterà il suo ricordo  di Lorenzo riconoscendo in lui un uomo di eccezionale valore del nostro Paese.

La sua testimonianza sarà fondamentale, in particolare, nell’evento atteso per la giornata del prossimo 27 aprile: l’Istituto Professionale per i Servizi Sociali, Ottico, Odontotecnico e Industria e Artigianato per il Made in Italy “Morvillo Falcone” di Brindisi, in collaborazione con la Fondazione L. C., intende intitolare a Lorenzo Caiolo l’Aula Docenti dello stesso edificio scolastico. Si tratta di un gesto di evidente valore che ne riconosce la straordinaria figura di “artigiano di pace” e docente appassionato, fortemente voluto dalla dirigente scolastica prof.ssa Irene Esposito e dal corpo docenti (seguirà programma d testimonianza dettagliato).

Il 18 aprile, giorno in cui ricorre la morte del prof. Caiolo, sarà celebrata una Messa in suo ricordo nella Chiesa di Santa Rita in San Vito dei Normanni, alle ore 19.00.

Lorenzo Caiolo, biografia sintetica

Nasce nel 1954 a San Vito dei Normanni, in via Donato Carbotti, da Angelo e Lucia Pascariello. Ha due fratelli e due sorelle. Vive sino ad undici anni a San Vito dei Normanni in via Vito Masiello nella Contrada Furchi, un popolare quartiere senza servizi. In quegli anni (6-11) lavora come garzone presso un negozio di Alimentari, portando la spesa a domicilio dei clienti. Poi va per 7 anni in Seminario: studia a Francavilla Fontana, Giovinazzo, Terlizzi e Montefusco. Torna a San Vito dei Normanni per frequentare l’ultimo anno di Liceo classico al “Benedetto Marzolla” di Brindisi.

-1998 al 2004 Progettista e Coordinatore del Laboratorio CittàRagazziOstuni. (Nel 2000 il Comune di Ostuni ha vinto il Primo Premio Nazionale come Città sostenibile per le bambine e i bambini).

Riconoscimento per Miglior progetto per una città sostenibile delle bambine e dei bambini 2000 “Per l’attenzione costante posta nella costruzione di una città a misura dei bambini come modello evoluto di convivenza civile e di corretto rapporto tra uomo e ambiente. Per l’insieme di iniziative che hanno visto i bambini protagonisti di tutte le fasi, dalla progettazione alla realizzazione come, per esempio, il Giardino dell’Acquaro. Per l’impegno profuso nel promuovere una cultura della pace e della solidarietà mediante l’organizzazione di eventi anche di carattere internazionale come La Settimana dei bambini del Mediterraneo.” (Motivazione per il primo premio)

-dal 1999 Ideatore, Progettista e Coordinatore di “Un mare di incontri nella Città Bianca: giochi, storie, libri ed altro dei bambini del Mediterraneo. Settimana dei Bambini Mediterranei” organizzata dal Comune di Ostuni.

La settimana dei bambini del Mediterraneo è nata dal suo lavoro per i bambini e con i bambini. Essi chiedono di andare oltre, di costruire con loro un mondo migliore. Quella richiesta s’incontrò con un suo antico desiderio: fare di Ostuni, la città bianca e incantevole della Puglia, un faro di pace e d’incontri del Mediterraneo, partendo dai bambini. La Settimana è nata, in particolare, dal suo amore per un Mediterraneo di pace, dalla fiducia nella forza trasformatrice dei ragazzi sostenuti da educatori che operano per un’educazione alimentata da libertà creatività solidarietà responsabilità protagonismo intercultura. Far incontrare veramente i bambini provenienti dalle sponde di questo mare. Farli giocare insieme, scambiarsi le storie, incontrare tanti scrittori per conoscere nuove storie, sperimentare l’intercultura, fare tantissimi incontri… Ogni anno ad Ostuni ed in altri 10 comuni 30 mila ragazzi hanno vissuto l’intensa ed arricchente esperienza interculturale.

 

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